Il titolo del nuovo lavoro dei finnici
Shadow's Mortuary significa, più o meno, la "Terra Dimenticata" e rappresenta, su indicazione della band stessa, una visione di un luogo dove non regnano religioni.
L'intento del gruppo è molto chiaro.
La musica anche.
Puro Black Metal di scuola finlandese: grezzo, aggressivo, guerresco e dai sottili intarsi melodici.
Tutto secondo regola, tutto riprodotto in maniera impeccabile e nei solchi, ben definiti, della tradizione di un genere.
Gli
Shadow's Mortuary, del resto, non sono dei novellini e, pur non essendo un nome di primo piano, suonano con dannata convinzione e creano brani ottimamente bilanciati tra violenza e melodia, senza inventare nulla certo, ma risultando convincenti per via di un riffing "semplice" ma accattivante, una voce "sguaiata" che ben si amalgama con la base sonora, ed una produzione secca ed essenziale capace di esaltare ogni passaggio di
"Unohdettu Maa", un album irresistibile nella sua genuina ed epica irruenza.
Come di consueto, la
Purity Through Fire è sinonimo di garanzia in ambito estremo, così come gli otto nuovi brani dei nostri finlandesi, per poco più di mezz'ora, sono garanzia di gelida esecuzione, primitiva schiettezza punk e capacità sempre più efficace di abbracciare atmosfere fieri e ribelli all'interno di un suono ormai immortale.
Se questo non vi basta, non siete il pubblico adatto ad un piccolo gioiello come
"Unohdettu Maa".
Brindiamo con calici ribollenti di alterigia.
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