Ecco che adesso si prende in esame la ristampa del secondo lavoro dei californiani.
Questo ritorno in origine uscito nel 1985 per la
Chrysalis come il precedente ha due cambiamenti specifici importanti.
Uno a livello di line up, perché la band si riduce a un trio, dove il chitarrista
Phil Sandoval compare solo come ospite nelle ritmiche dei brani “
Over the edge” e “
Aftermath”.
Il secondo cambiamento è musicale, perché i brani sono più lunghi e le strutture meno veloci ma non per questo prive di spessore.
Si parte con “
Long before i die”, pezzo quadrato, serrato e con il basso ben udibile.
È il brano più corto del lotto, meno di tre minuti ed è un up tempo con un bel solo.
“
Nervous man” è una composizione solida, quadrata con le vocals del singer
John Bush sempre adatte e ricche di pathos.
La cadenzata “
Over the edge” offre invece uno stile più arpeggiato con l’uso di melodia meno rocciosa e chitarre meno graffianti.
Uno dei pochi brani che recupera un po' di aggressività è l’up tempo “
Conqueror”, mentre la settima traccia è una semiballad che mette sul filo emozione grazie ad un bell’inserto acustico con la voce del frontman che cerca di essere coinvolgente per poi ecco sul finale arrivare il mid tempo più elettrico con un bel solo corposo.
Ultimo colpo di coda per far vedere qualche bagliore metallico si ha con la finale “
Released”, dal piglio agile, veloce e che ha un guizzo solistico del bassista
Joey Vera.
In conclusione, album più ragionato e rilassato rispetto alla prima prova, forse un filino inferiore ma con qualche pezzo veramente ben fatto; ristampa che come per la precedente non presenta bonus e non è stata intaccata la produzione originale.
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