Prima ancora del demo da ascoltare, è giunta alle mie orecchie la fama di questi vicentini Hypnotheticall. Figliastri dei primi Sieges Even e dei Toxik, i quattro uniscono a queste evidenti influenze alcune scelte progressive e techno metal in stile "Control And Resistance" (ovviamente Watchtower), party jazz e campionamenti futuristici, in un miscuglio ben poco definibile, ma di grande effetto. Dalla lunga "Amazing Trip" emergono subito le caratteristiche del sound degli Hypnotethicall: una base ritmica degna del miglior Rick Colaluca, un songwriting in grado di unire eccentricità ritmiche ad un buon gusto per melodia ed una produzione pulita, ma scarna, perfetta per la proposta musicale della band. Convince anche il cantato di Francesco Dal Barco, che rispetto al precedente "In Need of a God?" abbandona il growling a favore di una timbrica pulita, anche se la mia passione per il techno-thrash ottantiano mi porterebbe a preferire un cantato decisamente più grintoso e sguaiato, in stile Alan Tecchio (Hades) o Mike Sanders (Toxik). Sul piano tecnico ed esecutivo gli Hypnotethicall viaggiano su livelli altissimi: una particolare menzione, oltre al drummer Paolo Veronese, la merita Dario Zorzetto al basso, autore di una performance veramente superlativa. L'unica cosa forse da migliorare sono le chitarre in fase solista, un po' legate; niente da dire invece della prestazione ritmica, assolutamente impeccabile. "Thorns" è un demo difficile, che bisogna riuscire a capire in ogni singola nota per poterlo apprezzare sino in fondo; a molti scapperà la pazienza presto, ma chi sarà tenace scoprirà invece una band molto matura e personale, dai tratti geniali, indubbiamente sopra (e di molto) alla media delle bands italiane, con e senza contratto. Consigliato a tutti gli amanti (ahimè, pochi) di quel filone del metal così bistrattato dalla "critica" e relegato nel dimenticatoio dai saccenti di professione. Se a voi, invece, piace pensare con la vostra testa, date assolutamente un ascolto a questo "Thorns", un lavoro destinato a girare ancora a lungo nel mio lettore.

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