In questo 2022, con il secondo album in studio gli ucraini
Somali Yacht Club continuano con il loro peculiare sentiero artistico fatto di sognanti tappetti onirici post rock/shoagaze e colate rocciose di stampo Stoner Rock che si incontrano/scontrano in questo
“The Space”.
Album ambizioso questo, con canzoni dalla durata superiore alla media, con gli impegnativi dodici minuti conclusivi di
“Momentum” a rappresentare un ottimo esempio di quanto da me poco fa accennato, con ampie sezioni strumentali disseminate in giro per il platter che mostrano a chiare lettere la deliziosa natura "jammistica" del gruppo.
Album “da vinile” non solo per l’apprezzabile copertina ma anche e soprattutto per un sound che merita ascolti attenti e riflessivi che devo ammettere in ultima istanza avere un risultato si intrigante, ma al tempo stesso ancora non molto a fuoco e da limare, con una certa altalena qualitativa tra i vari pezzi proposti.
Nelle parti migliori del disco (essenzialmente i due viaggi sonori al nome di
“Pulsar” e
“Echo of Direction”) possono venire alla mente i
Tool, magari quelli più melodici e meno intricati.
Per il resto in questa spirale Stoner/Shoagaze i due principali generi non sempre sono miscelati a dovere con strutture che a volte sono prevedibili ed una voce melodica che ha un sapore monocolore, a tratti stucchevole.
Il tutto porta ad avere un risultato che non riesce a durare molto nel tempo e che lascia quel sapore amaro dell'occasione sprecata.
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