Ormai appesi al chiodo i costumi da wrestler, il buon
Chris Jericho si è buttato da tempo a capofitto sull'attività di cantante e mastermind dei
Fozzy, band nata nel 1999 come "cover band" di album di artisti quali Ronnie James Dio, Krokus, Twisted Sister, Iron Maiden, Mötley Crüe e Judas Priest.
Sdoganati ben presto nel 2005 col disco "
All That Remains", i Nostri hanno incominciato a forgiare un loro stile che si collega al filone del "metal moderno" che vede in Shinedown, Pop Evil, Marilyn Manson e Ffdp i principali esponenti ed ora sono giunti all'ottavo disco della loro carriera, "
Boombox".
Si tratta di un buon disco di metal fresco, ben suonato e prodotto, che riesce ad essere pesante e melodico allo stesso tempo piazzando pezzi da '90 quali le prime 4 canzoni che, se suonate da gruppi più blasonati, avrebbero scalato le classifiche. I
Fozzy, invece, sono destinati loro malgrado a rimanere un gruppo di nicchia perlomeno dalle nostre parti e questo è un peccato.
Liberatevi dai pregiudizi legati al passato sportivo di Jericho, ora abbiamo un buon singer ( che ricorda nelle tonalità Ozzy Osbourne ) a capo di una band coi controcoglioni, capace di piazzare in apertura colpi quali "
Sane", potente e con un chorus fenomenale, da plauso la prova vocale di Chris, "
I Still Burn" che riesce ad avvolgere con la sua melodia in crescendo sino al chorus da cantare a squarciagola. La prova dei musicisti coinvolti è assolutamente di rilievo, le chitarre picchiano e i solos sono semplici ma efficaci, basso e batteria fanno il loro compito in modo pulsante e deciso,
"Purifier" ha un riff portante alla Judas Priest e l'ennesimo chorus azzeccatissimo, qui i brani si cantano coi pugni alzati, non è necessario suonare speed metal per far muovere i vostri culoni credetemi.
C'è il tempo per una buona ballad, semplice ma ben composta quale "
Army Of One, ma poi i ritmi tornano ad alzarsi con le bombastiche "
Nowhere To Run", "
What Hell Is Like" ed in chiusura la rabbiosa "
The Vulture Club".
Qualche brano sottotono come l'inutile cover del mega hit "
Relax" dei Frankie Goes To Hollywood o "
Omen" che proprio non riesce ad entrarmi nelle grazie, che nulla tolgono alla riuscita di un disco assolutamente piacevole nel suo insieme.
Mi sono chiesto se inserire come top album un disco di un gruppo così poco famoso e tutto sommato marginale di fonte alle ultime uscite di grandi nomi quali Rammstein o altri e credo che la risposta possa arrivare direttamente dagli ascoltatori stessi del disco, prendetevi una quarantina di minuti e mettetelo nel vs lettore CD, i Fozzy portano una ventata di aria fresca nella nostra musica e ce n'era sicuramente bisogno.
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