Francesi di Nantes (ora stanziati a Parigi), i
Decasia pubblicano il loro primo full-lenght per la nostra etichetta
Heavy Psych Sounds, sempre più protagonista nell'ambito degli stili rock alternativi ed underground.
Questo "
An endless feast for hyenas" è un lavoro che si colloca nel contesto dello stoner più heavy e psichedelico. I parametri di riferimento sono nomi come Colour Haze, All Them Witches, Datura4, Ape Machine, Joy, Ecstatic Vision, tanto per citarne qualcuno e collocare la direzione stilistica della band transalpina. Un sound potente, heavy-rock, ma anche fortemente contaminato da venature psych e attitudine jammistica e free-form. Una coloritura trippy alimenta l'intero disco, collocandolo molto vicino allo space-rock o allo stoner più magnetico e stordente.
Il trio mostra attitudine e groove convincente, con momenti davvero torrenziali e cosmici ("
Skeleton void", brano da goduria interstellare) e passaggi più lisergici e meditativi ("
Laniakea falls", acid-jam Hawkwindiana da brividi), ma non disdegna temi maggiormente diretti e vagamente post-rock. Le pulsioni torride ed incalzanti di "
Ilion" e "
Cloud sultan" fanno pensare ai Monster Magnet di "Superjudge", grazie al buon lavoro chitarristico e vocale di
Maxime Richard, mentre la morbidezza oppiacea di una "
Hrosshvelli's ode" testimonia che la band possiede buona capacità di coniugare aspetti melodici nebbiosi insieme ad un tessuto sonoro prettamente psichedelico.
In questo lavoro si percepisce entusiasmo e capacità, anche se rimane qualcosa da mettere maggiormente a fuoco. Un pizzico di ridondanza da debutto, che non inficia comunque un risultato più che soddisfacente. Il chitarrismo di
Richard è coerente con la moderna tendenza neo-psych, la voce pulita perde un pò di mordente nelle parti aggressive ma recupera in quelle lisergiche, la coppia
Proust / Riberry garantisce il retrogusto stoner adatto al genere.
Buon disco, formazione promettente.
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