Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2022
Durata:47 min.
Etichetta:Hammerheart Records

Tracklist

  1. LEGION
  2. ON A THRONE OF SOULS
  3. RAPTURE OF BELIAL
  4. DESTRUCTION
  5. BELIE ALL GODS
  6. EVIL INCARNATE
  7. LUX LUCIFERI
  8. INFINITE DARKNESS AND DEATH
  9. ALPHA AND OMEGA
  10. LAMENTATIONS

Line up

  • Micke Backelin: drums, bass
  • Niclas Pepa Green: guitars, bass
  • Thomas Backelin: guitars, vocals, bass

Voto medio utenti

Il ritorno dei Lord Belial 14 anni dopo l'ultimo scialbo “The Black Curse” è sicuramente uno dei 'casi' in ambito estremo dell'anno, L'Hammerheart ha saputo creare l'evento sin dal primo momento in cui si è diffusa la voce del loro ritorno e tra anteprime, vinili colorati e ristampe, l'attesa è montata in modo spasmodico fino al punto da scatenare una corsa alla recensione più anticipata dell'altra (sul web mi è capitato di leggerne una già a un mese e mezzo prima dell'uscita dell'album) … Tutta quest'attesa è stata ripagata ? Si lo è stata, allora “Rapture” è uno dei black/death metal album dell'anno? No, non lo è. Chiariamoci subito, chi vi scrive è cresciuto con i Lord Belial, dai primi seminali album fino alle fatiche degli anni 2000, per cui non deve essere messa in discussione la mia ammirazione verso il gruppo svedese , purtroppo però il songwriting di “Rapture”, pur essendo solido, compatto e genuino, non è per niente costante e si caratterizza per una strana distribuzione lungo la tracklist, infatti i brani migliori vengono relegati tutti nella seconda parte dell'album partendo dalla favolosa “Infinite Darkness And Death” che mi ha riportato inevitabilmente a “Enter The Moonlight Gate” tra arpeggi, accelerazioni improvvise e rallentamenti death oriented, il tutto sorretto da un gusto melodico unico ed estremo da far invidia a chiunque. Cosa dire poi di “Lux Luciferi” dalla grande progressione melodica o “Alpha And Omega” , che non so perchè, ma mi ha ricordato il debut “Kiss The Goat”... Tra questi picchi qualitativi si stampano poi brani di mestiere, ma di qualità come l'opener “Legion” , la seguente “On A Throne Of Souls” e l'antemica "Destruction", che altro non sono che i pezzi tritaossa che avreste voluto sentire dai Lord Belial composti e suonati in modo “onesto e sincero” giusto per riallacciare il discorso interrotto bruscamente 14 anni fa …Purtroppo però ci sono anche diversi filler come “Rapture Of Belial” e “Evil Incarnate”, davvero troppo scialbi e spompati che abbassano la tensione e la qualità dell'album … Tra i tanti ritorni/reunion che ci siamo dovuti sorbire in questi anni, “Rapture” si distingue certamente dalla massa per essere un lavoro non perfetto, ma sicuramente valido e dall'alone nero e misterioso, che fa di quest'album un'opera che non sfigura affatto nei piani alti della discografia del gruppo … difficile riuscire a non essere affascinati dall'alone 'magico' della band, da questo flavour oscuro sempre in bilico tra magia nera e morte ma per onestà intelletuale, non è tutto oro (nero) quel che sembra luccicare ...

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