E cosi, anche per gli
Ibridoma è giunto il momento di “diventare grandi”.
La formazione marchigiana, con il suo sesto album in studio in poco più di 20 anni di attività, edito per la connazionale
Punishment 18 Records, ci propone un lavoro più complesso e maturo rispetto al passato, sia come struttura dei brani, sia dal punto di vista delle liriche, che si addentrano in tematiche spinose e più attuali che mai (pandemia in primis).
Questo processo di evoluzione artistica si può facilmente evincere già dal titolo del disco, assolutamente "ad effetto", che esclude in maniera categorica qualsiasi approccio di carattere superficiale:
Norimberga 2.0, città tedesca tristemente nota, da un lato, per le leggi naziste emanate nel 1935 riguardanti la difesa del sangue e della razza e inoltre, per il processo ai gerarchi del Reich, tenutosi dopo la fine del secondo conflitto mondiale.
Insomma, leggendo tra le righe di un titolo cosi impegnativo, i Nostri sembrano dirci: “VA BENE, BASTA CAZZEGGIARE, ADESSO FACCIAMO SUL SERIO!”
Ed in effetti musicalmente non si scherza per niente e si entra immediatamente in contatto con il classico sound roccioso degli
Ibridoma, basato su affascinanti composizioni melodiche che funzionano, grazie alla loro emotività crescente, esaltate dalla voce del bravo
Christian Bartolacci, ma che contemporaneamente, vanno a braccetto con un robusto heavy metal di matrice tradizionale, caratterizzato da massicci riffoni chitarristici, ad opera del duo formato da
Marco Vitali e dal nuovo arrivato
Lorenzo “Fiskio” Castagnini, resi ancor più compatti dalla batteria del solito
Alessandro Morroni e dal basso martellante di
Leonardo Ciccarelli.
Eppure, si diceva prima, accanto ai tipici brani heavy-power a cui gli
Ibridoma ci hanno abituato, come la title-track, le incalzanti
Woman From The Stars, I
nto The Sea e
Raise Your Head, o come la conturbante
House Of Cards, fanno la loro piacevole comparsa tracce come
Pandemia (titolo non casuale),
Ti Ho Visto Andare Via (testo volutamente polemico, cantato interamente in italiano, che sembra riferirsi alla perdita di un proprio caro, sempre a causa del covid), o le malinconiche
Where Are You Tonight e
Eye Of The Stranger; si tratta di composizioni che seguono una direzione musicale ben precisa, che punta dritta alle corde più sensibili dell’animo umano, focalizzandosi su melodie intime, ma senza rinunciare alla sostanza, e su un’emotività sempre più intensa, man mano che il brano scorre.
L’unico anello debole dell’intero disco è probabilmente rappresentato da
Coming Home, brano troppo melenso, in cui l’eccessiva esaltazione della musicalità viene solo parzialmente compensata dal buon lavoro delle chitarre sul finale.
Ma è solamente un piccolo neo, incapace di scalfire la bellezza di
Norimberga 2.0 che si rivela un disco molto valido, in cui tutto sembra funzionare perfettamente. Un lavoro in cui, elementi che in natura vengono spesso posti agli antipodi, come eleganza e aggressività, impatto sonoro ed intensità emotiva, tecnica e melodia, riescono ora soprendentemente a convivere armonicamente, senza pestarsi i piedi, grazie a delle composizioni trascinanti e seducenti, che scavano nel profondo e a testi mai banali, che sono un’ulteriore testimonianza della crescita artistica della band.
Complimenti e benvenuti nel “mondo degli adulti” cari
Ibridoma, anche se, lo sapete già, adesso arriva il difficile!