Gli agguerriti
Protector non mollano l'osso e ci sparano addosso 11 proiettili impazziti di speed metal targato anni '80.
Se la coerenza è uno dei pregi del gruppo, è anche il suo principale limite nel proporre fondamentalmente 11 canzoni un pò tutte uguali, i Nostri innestano il pilota automatico e vanno avanti dritti senza concedere la benchè minima "variazione sul tema".
Per cui dall'iniziale "
Last Stand Hill" alla conclusiva "
Morse Mania" la formula magica è fatta di riff velocissimi e taglienti, batteria al fulmicotone con pochi cambi di tempo e una voce aggressiva e monocorde. La produzione è minimale, come si conviene al genere peraltro, e tutto gioca sull'impatto più che sulle capacità esecutive con un songwriting che si mantiene sugli stessi livelli esasperati dall'inizio alla fine e che ricorda un pò gli Slayer periodo "
Show No Mercy", nonostante in alcuni casi ci siano rallentamenti che interrompono solo momentaneamente la velocità incessante.
Difficile dire quali pezzi emergano, forse quelli in cui le ritmiche alternano appunto velocità a rallentamenti quali "
Open Skies And Endless Seas" o "
Thirty Years Of Perdition", per il resto è tutto come ho decritto non aspettatevi sorprese di sorta.
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