Bastano poche note, e senza nemmeno aver guardato alla loro biografia, per rendersi immediatamente conto che i
Thanateros arrivano dalla Germania. A questo punto uno sguardo alla biografia tocca comunque darlo e scopriamo anche che "
On Fragile Wings" è il loro sesto album e che sono attivi dal 2000, per quanto l'unico superstite della formazione originale sia il cantante
Ben Richter, che in precedenza aveva militato negli EverEve, cantando su "Regret" (1999).
L'album si avvia un po' a rilento, nel suo coniugare del Gothic e Kraut Rock con influenze Folk e celtiche, sulle note della tribale "
Kybalion (Time to Fly), "
Burn" (seppur briosa, con qualcosa dei Rammstein) e la più sinuosa "
On the Barricades".
Ecco però che finalmente giunge "
Coven of the Drowned", brano scelto come singolo, che lascia subito il segno, anche grazie alla presenza della cantante
Johanna Krins (Delva e Bannkreis) che si affianca a
Richter. Da qui il disco sembra prendere la miglior china con la frontale e riottosa "
Passengers", dove la chitarra di
Chris Lang sfida a duello il violino di
Christof Uhlmann, vincendo, seppur solo ai punti. Spetta poi, proprio al violino, il ruolo di primattore sulla drammatica e incisiva "
Black Forest Calling".
Niente da dire: dopo una partenza un po' anonima i
Thanateros hanno messo la freccia e si sono portati in corsia di sorpasso, e se l'elettronica non li aiuta poi troppo su "
We Are the Ravens", sfruttano al meglio la vivacità di "
Source of It all" e di "
Fading", ma anche il mood drammatico, con quello scandire tipicamente teutonico, di "
Solitude" (dove ritroviamo
Johanna Krins) e di "
Nothing Lasts Forever", quest'ultima forse solo un po' troppo dilatata ma interpretata con buon pathos e il giusto piglio da
Richter, così come sulla conclusiva "
Running up That Hill", un discreto, e personale, rifacimento della famosa hit di Kate Bush.
Dai
Thanateros, fermandomi al nome del gruppo, mi sarei aspettato del Black o al più dell'Epic Power Metal, ovviamente largamente ispirato dalla Mitologia Greca, vista la fusione delle due divinità greche Thanatos ed Eros, siamo invece su tutt'altri lidi musicali, peraltro meritevoli di un ascolto.
Beh... sempre che non reclamiate il Black o il Power di cui sopra, e che siate aperti a un ibrido musicale, tutto sommato inconsueto e piuttosto ben riuscito.
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