Gli
Shinedown ritornano dopo 4 anni dal precedente lavoro "
Attention Attention" col nuovissimo "
Planet Zero" un concept album che descrive un prossimo futuro distopico con uno sguardo ai problemi da affrontare quali la cultura che si sta impoverendo, gli effetti dei social media sulla salute mentale e la divisione sempre più forte tra coloro che hanno ideologie diverse, il tutto condito con intermezzi cibernetici di Cyren, un robot che ci accompagna nel Planet Zero come un moderno Virgilio.
Che dire?
Musicalmente gli Shinedown piazzano un altro colpo da '90 con ben 20 brani per una lunghezza del disco assolutamente non eccessiva che rende il tutto scorrevole e fresco, ci sono le sferzate metal di "
No Sleep Tonite", "
American Burning", "
The Saints of Violence and Innuendo" e "
Clueless And Dramatic" - sempre però sorrette da una sapiente base melodica - e ci sono ballads malinconiche nelle quali la splendida voce di Brent Smith ( non mi stancherò mai di definirlo "
una delle più grandi voci uscite negli ultimi 20 anni") si erge come nell'ammaliante piano-voce di "
Daylight" -, in "
Dysfunctional You" o nella corale "
A Symptom Of Being Human".
Grandi linee melodiche, riff fra il nu e l'alternative metal, un pizzico di elettronica e chorus sempre orecchiabili sono la formula vincente di un sound che suona fresco ed innovativo
.
Non mancano brani più radiofonici come la title track, la dinamica "
Army Of The Underappreciated" o "
What You Wanted", ma la qualità delle composizioni è sempre al top così come la prova dei musicisti che si muovono tra fraseggi complessi, ritmiche sincopate e dolci melodie, con gli arpeggi di un Myers particolarmente ispirato.
Lontani anni luce dagli stereotipi "
sesso droga e rock'n'roll" ( spesso patetici se messi in bocca ai dinosauri tuttora presenti come Motley Crue o Kiss giusto per citare 2 band famosissime ), gli
Shinedown rappresentano il meglio dell'alternative rock-metal presente e futuro.
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