Gli
Ehfar, gruppo nostrano di alternative / modern metal nascono per volontà di due vecchie conoscenze come
Titta Tani ed
Emiliano Tessitore.
Possiamo dire come l’acronimo da qui loro prendono il nome che qualcosa accade per una ragione e questa è l’amore che i due hanno per la musica, non solo dura.
Questo ritorno porta due novità, ovvero una nuova label, la nostrana
Wanikya e soprattutto un nuovo bassista, ma la sostanza e la qualità rimangono inalterate.
Basta sentire l’opener “
What if”, dal climax prog che esplode in riff di chitarra melodici in questo mid tempo e le vocals che passano da toni puliti e pieni di pathos a sporcature con l’aggiunta di growl.
I cori donano enfasi e il chorus è ben fatto come il solo e come se non bastasse ecco l’aggiunta di vocals femminili a rendere più ricco il già succoso contenuto.
“
Different shapes” sembra un pezzo che potrebbe finire nelle classifiche americane alternative per la costruzione tra quiete e tempesta, con arpeggi e voce pulita che al momento del ritornello esplodono con rabbia malinconica.
Il solo di
Tessitore è melodico ed heavy e carica emotivamente questo brano crepuscolare.
La titletrack parte piano con arpeggi e voce trattata e tocchi di batteria, la melodia è scura ma poi ecco che il muro elettrico si fa pieno con armonie dal taglio prog.
E come ciliegine sulla torta, perché sono due, ecco due cover di artisti che più agli antipodi non potrebbero essere, ovvero
Devin Townsend, geniaccio canadese e la britannica signora del pop
Adele; due cover che il gruppo interpreta in maniera personale con gusto.
Un secondo album che fa capire ancora di più la caratura di chi ama veramente la buona musica e vuole rimettersi in gioco sui vari fronti, a questo ritorno impreziosito da vari ospiti non manca nulla, fatelo vostro!
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