“
Generation radio” è il mio “disco per l’estate” 2022 e rischia seriamente di mantenere un ruolo predominante anche per tutte le restanti stagioni di quest’anno tribolato.
Un’affermazione perentoria che credo sarà facile da condividere con tutti gli amanti del
melodic rock yankee, che fremono tuttora per “gente” del calibro di Toto, Journey, Bad English e Chicago.
Una
line-up in cui emergono in prima istanza i prestigiosi e popolari appellativi di
Jason Scheff (ex-Chicago) e
Deen Castronovo (Journey, Revolution Saints, … recentemente sostituito da
Steve Ferrone) fornisce un’inattaccabile garanzia di classe, competenza e attitudine, scoprendo poi che gli altri protagonisti dell’opera, a partire da
Jay Demarcus (Rascal Flatts, vincitore di due
Grammy …), non sono da meno in fatto di cultura e perizia specifica.
Chris Rodriguez (
Garth Brooks,
Kenny Loggins,
Kelly Clarkson, …) e
Tom Yankton (Rascal Flatts, Chicago,
Christina Aguilera, …) rappresentano dunque il completamento di una formazione “stellare”, capace di contagiare fin dal primo contatto gli estimatori del
Grande Rock Radiofonico americano, pilotato da quella irresistibile miscellanea di chiaroscuri sonori emotivamente avvincenti, in cui eleganza e passionale dinamismo interpretano una funzione prioritaria.
I
Generation Radio sono infatti maestri nel gestire con innato buongusto la densa coltre di melodie
adulte che caratterizza il programma, intridendole all’occorrenza di una dose oculata di vibranti pulsazioni soniche, come accade nella favolosa
opener “
Why are you calling me now”, nella vagamente
John Waite-iana “
All night to get there” o ancor di più nell’incalzante “
Time to let it go”, nella graffiante e colorata “
Waiting on your sunshine” e negli scampoli
hard-blues concessi a “
Smoking”.
Altrove sono strutture romantiche non stucchevoli a conquistare i sensi e se la fusione tra Chicago e
Bryan Adams denominata “
Angels”, la delicata “
Anything but us” e l’elegiaca “
Finally got it right” non vi fano nessun effetto significa che probabilmente avete smarrito la capacità di sognare.
“
Lights go out in paradise” è una splendida celebrazione dei Journey, mentre lasciamo per ultima la soffice enfasi orchestrale di “
I hope you find it” e "
Don’t go”, dedicate in maniera speciale a chi considera i Chicago capiscuola di un certo modo “glassato” d’intendere il
rock n’ roll.
Difficile immaginare che accendendo la vostra radio sarà possibile ascoltare qualcuno dei brani di “
Generation radio”, ma oggi che è agevole creare le proprie personali
heavy rotation, sono convinto che attingere da questo brillante concentrato di pregio e ispirazione musicale sarà una scelta quantomai azzeccata.
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