Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2022
Durata:44 min.
Etichetta:RidingEasy Records

Tracklist

  1. RECKONING
  2. MEDIEVAL COWBOYS
  3. IT ENDS TONIGHT
  4. THRILL OF THE CHASE
  5. ADDICTED TO VIOLENCE
  6. TORTUGA NIGHTS
  7. EYE FOR AN EYE
  8. MANY WORLDS
  9. NOWHERE FAST
  10. A DYING MOON
  11. THE EXECUTIONER

Line up

  • Jake Nunn: vocals (lead), guitars
  • Tony Campos: guitars
  • Mike Smith: drums

Voto medio utenti

Quarto sigillo e definitivo salto di qualità per questa band di Los Angeles che con il nuovo “Reckoning” potrebbe darvi davvero grosse soddisfazioni e saziare la vostra fame di metallo estiva.

-tette, passerina, birra ghiacciata, pisello, bonus in busta paga, carbonara, MV Superveloce, Allen Iverson-

Bene, ora che ho richiamato la vostra attenzione con qualche termine random che vi solletica la fantasia, dirottate il vostro interesse su questi ceffi americani che ci propongono un heavy metal che sta esattamente nel mezzo tra la scuola americana e quella inglese. Cosa voglio dire? Che gli Hell Fire sembrano una sorta di Metal Church dei nostri tempi, dei Vicious Rumors aggiornati, capaci di unire sotto le proprie influenze una parte della potenza e della ruvidità del thrash autentico della Bay Area elle melodie tipiche delle band della NWOBHM. Aggiungete qualcosina di catchy, soprattutto nei ritornelli, e la bomba è servita. Attenzione, non ho detto sputtanevole, melenso, frì frì, ho detto catchy nel senso di facile da memorizzare e cantare.

Reckoning ci mostra una “band pienamente capace dei propri mezzi” (come dicono quelli che scrivono le recensioni serie), cazzutissima sia nell’utilizzo della coppia di chitarre, davvero abili nel tirare fuori melodie trascinanti e riff coinvolgenti, sia nel dosare la voce. Jake Nunn (Giacobbe Suora, molto bello), che troviamo anche alla sei corde, dietro al microfono sbraita come un vero thrasher sguaiato, è capace di ricomporsi in occasione di partiture più tranquille e farsi supportare da gang vocals quando è ora di dare una spinta in più, senza cadere mai nel tranello dello screaming altissimo o nel growl.

Se qualcuno si domandasse come mai proprio con questo nuovo disco gli Hell Fire sono diventati realmente interessanti, beh, il fatto è che sono cresciuti molto di album in album e con il tempo si sono tolti la patina di vecchiume maideniano, dosando molto meglio la sezione vocale, irrobustendo il suono e andando dritti al punto senza perdersi in inutili divagazioni. Non che i lavori precedenti siano brutti, rimangono anzi piacevoli, ma Reckonig spinge davvero di più, non è nostalgico ma riesce ad attualizzare un sound classico.

Le chitarre sono realmente l’anima portante di questa band, finiscono spesso per completarsi, disegnare linee melodiche interessanti che non sono semplicemente dei copia/incolla dal passato, sorrette da riff o ritmiche che pompano duro, infarcendo il tutto con assoli non pretenziosi ma nemmeno banali. Non che la sezione ritmica sia scarsa eh, il basso si prende i suoi bei momenti ed è sempre ben udibile, così come la batteria evita di esagerare sparando overdrumming ma riesce a pestare con il giusto groove.

Tutto in questo disco sembra dosato alla perfezione per catturare l’ascoltatore, coinvolgerlo, fargli alzare il culo e seguire il ritmo con la testa; anche la scaletta. Sì, perché all’interno degli 11 brani che compongono i 45 minuti del lavoro possiamo godere di una buona varietà, con una riuscita alternanza di schegge più thrash, mid tempo, canzoni più melodiche e una lunghezza dei pezzi che passa dallo sfiorare i tre minuti al superare i sei. C’è perfino una ballad. E anche la produzione è davvero buona e non finto-vintage. Che volete di più?
Difetti? Davvero pochi e siamo nell’ordine dei gusti personali. Ho solamente trovato che il disco cala un pochino in incisività e perde di efficacia con ripetuti ascolti ma, ripeto, è un discorso del tutto soggettivo. Mii sento quindi di consigliarvi vivamente l’ascolto di questo Reckoning, conscio del fatto che non cambierà la storia della musica, non porterà nessuna innovazione e… va benissimo così! La musica è ovunque, scegliete quella giusta.



Recensione a cura di Francesco Frank Gozzi

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 04 set 2022 alle 23:06

Un'autentica BOMBA!!!

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