Uno dei modi di dire preferiti di mio nonno è sempre stato:
"
Quando si tiene la paglia vicino al fuoco, alla fine si incendia".
Ora, lui lo diceva in dialetto pavese e si riferiva alle tresche amorose di paese, ma rende molto bene l'idea.
Perchè mi è venuto in mente questo aneddoto, specialmente parlando di metal, vi chiederete?
La risposta è nella genesi del gruppo di cui vi parlo in queste righe, i tedeschi
Dragonbreed.
Il quintetto infatti è il risultato dell'amicizia di lunga data tra i
Suidakra ed i nostrani
Graveworm che, dopo aver iniziato con la medesima etichetta ed essere andati in tour insieme, hanno realizzato questo interessante progetto.
"
Necrohedon", il disco di debutto di questa nuova realtà, nasce e si sviluppa durante la stesura dell'ultimo album dei
Suidakra, "
Wolfbite": il leader
Arkadius "Akki“ Antonik realizza che parecchio materiale non è in linea con il tipico sound dei ragazzi di Dusseldorf, risultando troppo grezzo e "retrò".
Nel contempo però i brani erano così buoni da non poter essere cestinati e così, dopo aver reclutato il vecchio bassista della band
Christoph "Zachi“ Zacharowski, il batterista
Ken Jentzen ed il chitarrista
Sebastian Jensen ed essere stato raggiunto dal cantante dei
Graveworm Stefano Fiori, l'avventura ha potuto iniziare.
Le otto canzoni del disco sono un piacevole tuffo nel passato, in quegli anni '90 che per il death melodico sono stati l'epoca d'oro: ascoltando brani come "
The Undying", "
Summoning the Arcane" o "
Sinister Omen" è difficile non ripensare a quando "
Whoracle", "
Colony" o "
Once Sent From the Golden Hall" facevano la voce grossa nel panorama estremo.
"
Necrohedon" suona proprio così: sincero, grezzo, ispirato dallo spirito dei primi anni del genere, un piccolo, ruvido gioiellino da scoprire con passione.
E se avesse ragione il famoso motto "“
Il tutto è più della somma delle singole parti"?
E se i
Dragonbreed non fossero solo l'estemporaneo frutto di una "scappatella" ma avessero tutte le intenzioni di restare?
Potremmo vederne delle belle in un futuro, spero, non troppo lontano: intanto date un'occhiata al player qui di seguito.
(
spoiler: contiene nostalgia targata anni 90)
Dragonbreed - "
The Undying"
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