Solito bel discaccio cattivo e convincente in arrivo dai
Tad Morose, che giocheranno pure nella serie B, ma meriterebbero almeno di fare la coppa Uefa (
si capisce che sono vecchio e che non ne capisco un cacchio di calcio, eh?).
La creatura di Christer "Krunt" Andersson e soci sforna un altro album ben fatto, che nelle cuffie suona davvero bene, pur rimanendo un disco 'di maniera'. Pur non gridando al miracolo, infatti, i brani convincenti non mancano affatto, e penso per esempio alla title track posta in apertura, alla veloce e aggressiva "
Pandemonium" o al riffone spaccaossa di "Escape".
Dove gli svedesi non mi fanno impazzire è in alcuni mid tempos, dove le linee vocali non sono indimenticabili, ma facciamo salva subito la voce di
Ronny Hemlin, che è potentissima e 'gasante', dalle parti di Ralf Scheepers e dintorni.
Dalle liner notes, pare che queste 10 tracce siano una cernita fatta per volere della label, visto che i pezzi pronti erano molti di più; per quanto mi riguarda, "
March of the Obsequious" ha un nome davvero brutto, ma la ciccia qui è buona. Perfetto se vi vanno 40 minuti di metallo bello grosso e ben fatto, senza tanti fronzoli.
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