La nostra musica è qualcosa di più di una semplice sequenza di note: per chi la vive è un credo, una missione. Ci sono molti personaggi nel nostro sottobosco totalmente devoti a forgiare il metallo e che mettono insieme progetti, delle one man band super-underground pur di far fluire libero il loro bisogno di denim and leather.
Non sempre però la missione riesce.
Conoscerete probabilmente
Cederick Forsberg ed i suoi vari Blazon Stone, Rocka Rollas, Cloven Altar oppure
Trevor William Church con i suoi Haunt o Beasmaker.
Oggi vi parlo invece degli svedesi
Sordid Blade, nuovo progetto del sempre attivo
Niklas Holm (Wanton Attack, Broken Cross) ma che, pur con tutta la buona volontà, risultano gravemente insufficienti.
Non basta avere passione per riuscire, serve tutto: idee, applicazione, mezzi, tempo, le persone giuste con cui suonare. Lo dico perché all’interno di questo debutto ho trovato solo qualche buona idea ma mal realizzata, mal registrata e che ha il maledetto sapore della presa in giro.
"
Every Battle Has Its Glory" è un disco idealmente influenzato da Manilla Road, Warlord, dai Bathory di Hammerheart ma che si presenta con una voce eccessivamente dolce, morbida, melodica, quasi pop, con una pronuncia risibile per quanto schioccano le consonanti e che stride moltissimo con ciò che una proposta che porta quel nome dovrebbe garantire. La batteria è poi piatta, lineare, minimale e quello che si salva all'interno del lavoro sono alcuni interessanti spunti a livello di chitarra, qualche atmosfera, alcune linee melodiche, ma che non si concretizzano mai in intere belle canzoni.
Qualche riff è semplice e abusato ("
Mighty Old Star"); ci sono continue aperture davvero soft ("
Unbreakable Bonds",
Hidden Enthronement") che fanno sparire qualsiasi coinvolgimento o sentore di battaglia; vengono utilizzati filtri vocali dall’effetto comico ("
Every Battle Has Its Glory") e che nelle intenzioni vorrebbero inserire drammaticità. "
My Guarded Home" è invece abbastanza interessante, spedita poi marziale, la “migliore” del lotto. "
Halfway to Heaven" e "
Lonesome Rider" sono mid tempo semplici con qualcosina di carino.
Se viene dato al progetto il nome “Lama Sordida” ed il titolo “Ogni battaglia ha la sua gloria” io mi aspetto di essere coinvolto, di trovare drammaticità, eroismo, potenza… non questo.
Every Battle Has Its Glory non dovrebbe essere un prodotto da commercializzare così com’è, ci andrebbe costruita una band intorno, trovato un cantate e registrato il tutto come si deve. Fa rabbia perché in fondo delle idee ci sono ma non si possono esprimere in questo modo, altrimenti vengono buttate al vento, si perdono.
Non è che se una cosa è underground allora deve essere automaticamente fatta alla carlona e, allo steso modo, non si può far passare tutto per buono dicendo “è true, è underground, è verace”: c’è un limite, dai. Senza contare che dal momento che ti esponi con un lavoro, questo viene valutato per quello che contiene, non per le sue intenzioni, e verrà paragonato ad altre band che propongono cose simili e… beh, ci sono evidenti differenze.
C’è moltissimo lavoro da fare. Spero di sentire i
Sordid Blade con un altro lavoro, composto con altri mezzi e un'altra qualità.