Questo terzetto serbo, sembra sputato fuori dagli anni ottanta, perché ha un suono che prende spunto da quest’epoca mitica per l’heavy metal.
I nostri sono cresciuti con un genere che allora rappresentava il non plus ultra in fatto di estremismo.
In questo secondo lavoro confermano l’amore per l’età dell’oro per un certo tipo di metal estremo replicando lo speed/black metal con uno screaming acido e tanto amore per i
Venom e i
Bathory che furono.
Basta sentire la velocissima “
At dawn we attack”, preceduta dall’orrorifica intro “
March of the damned”.
“
Blizzard of blood” vede persino la partecipazione speciale nell’assolo del chitarrista dei
Nifelheim e
Tormentor,
Tamàs Buday; brano sparato a mille con un riff thrash/black.
“
Midnight patrol” è un up tempo che richiama esattamente i Priest fin dal riff e con un bell’impatto dei cori da gang, il solo poi trasuda metallitudine a mille.
“
Tronized goat master” è un delirante speed/ black metal con inserti in blast beats e la voce belluina, cavernosa e rabbiosa del frontman, anche qui l’ispirazione è marcissima e richiama il metallo degli eighties.
Il trio non sarà mai una band che farà sfracelli, ma sicuramente sa divertire con onestà e passione.
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