L'etichetta francese
Les Acteurs de l'Ombre, che in quanto a qualità ha dimostrato di essere una realtà solidissima (pesco a caso:
Sons of a Wanted Man, Aorlhac, Crépuscule d'Hiver) mette a segno un altro colpo interessante licenziando il debut album dei transalpini di Nantes
Lunar Tombfields.
Il duo, formato da da
Äzh (chitarrista e batterista) ed
M, (cantante, chitarrista e bassista) musicisti con esperienze underground mai sfociate in un full ha approfittato del tempo libero imposto dai noti fatti del 2020 per dare anima e corpo alle proprie idee culminate con "
The Eternal Harvest".
Fin dai primi secondi il disco ci circonda con un velo di oscurità che sembra non avere fine, un suono consistente e pesantissimo, che gioca con influenze e sonorità malinconiche tenendoci costantemente con il fiato sospeso.
I quattro lunghissimi brani riprendono certe sonorità di black atmosferico proprie del nord America (
Mourning by Morning, Eneferens, Mare Cognitum) mescolandole con le proprie radici profondamente europee: il risultato è un lavoro che ci parla di antichi dèi, di tempi lontanti in cui uomo e natura coesistevano in armonia, di paure ancestrali che solo il fuoco e la vicinanza con i propri simili tenevano lontane.
"
The Ancestral Conjuration", "
A Dialogue with the Wounded Stars" sono pezzi che brillano di semplice e ruvida bellezza ora urlata ora più sommessa, ispirati da liriche sofferte e partiture inebrianti, dinamiche, esplosive, nerissime.
Le influenze doom di "
Drowning in the wake of Dreams" unite ai riff di chitarra old school sono il degno epilogo di un disco privo di incertezze o punti deboli, un disco maestoso e violento, un disco che costituisce un'esperienza sonora da gustare ammirati in silenzio.
Sublime, gelida, pura arte su pentagramma.
Lunar Tombfields - "
The Eternal Harvest" (full album)
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