Chi è appassionato di grindcore, dovrebbe segnarsi sul taccuino il nome degli
Human Corpse Abuse, duo proveniente dal Maryland composto da
Adam Jervis alla batteria (
Misery Index, Pig Destroyer, LockUp fra gli altri) e
Shelby Lermo a voce, chitarre e basso (
Ulthar, Vastum) che hanno dato alle stampe attraverso
Caligari Records il presente
“Xenoviscerum”.
Grindcore ma di quello classico, estremizzazione iconoclasta dell’hardcore da seconda metà anni 80 con citazioni più o meno velate all’opera di
Unseen Terror, Napalm Death ed a tutto quel fantastico catalogo di band della
Earache di quegli anni. Niente contaminazioni, sampler assenti, nessuna traccia di elementi dissonanti, in
“Xenoviscerum” assistiamo alle sane e vecchie mazzate anni 80 fondate su una batteria tellurica, chitarre torturate e vocals al vetriolo.
Aspettatevi quindi brani lanciati in rapidissima successione, durata media 90 secondi escludendo l’ultima traccia
“We are all in hell” che sfiora i tre minuti, debordanti di adrenalina e madidi di sudore il cui unico obiettivo è quello di rappresentare il caos incarnato.
“Xenoviscerum” possiede il fascino perverso della brutalità. Per capirci è quello che, anche se non ami il genere, ti porta lo stesso a finire l’ascolto impedendoti di premere il tasto stop del lettore per cambiare band/genere/disco.
Ascolto obbligato per chi ama passare una ventina di minuti nella centrifuga.
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