Facile intuire che gli Eternal Gate suonino del Power Metal, di quello che oggigiorno si affianca sempre più spesso a sonorità Progressive. Lo suggeriscono il monicker adottato, il titolo del demo e la sua bella copertina. Lo conferma infine l'ascolto dei cinque brani inclusi su "Sands Of Time", peraltro non così scontati. "More than This" si apre molto melodica per acquistare poi ritmo ed elettricità, davvero buono il lavoro del tastierista Marco Meneguzzo e discreto quello di Massimo Callegari, che come cantante convince maggiormente sui toni bassi mentre perde qualcosa sulle parti più acute. Gli Eternal Gate possono ricordare sia i Labyrinth che i Time Machine o gli Skylark, ad ogni modo sono immediatamente riconoscibili per un gruppo che suona Power Metal all'italiana. Da prendere come un complimento. Meno convincente o forse solo meno immediata (sopratutto a livello di chorus) la seguente "Shadows of My Life" che si segnala per gli inseguimenti tra tastiere e chitarre ed i pregevoli cambi di tempo. "Shines on Me" sembra inizialmente più aggressiva ma poi prende nuovamente il sopravvento la componente prog/melodica, personalmente vi avrei visto meglio un cantato più ruvido. L'accoppiata finale è maggiormente orientata al classico power metal, con toni più epici, evidenti sopratutto sulla conclusiva "King Of A Waste Land", un brano diciamo alla Rhapsody, sicuramente più epico e battagliero anche se le tastiere cercano soluzioni atipiche che comunque non stonano nel contesto. Scorrendo la bio del gruppo sono evidenti le difficoltà che hanno attraversato dai tempi in cui si chiamavano ancora Marshall Noise e non credo che si adageranno proprio adesso. Confido quindi che limeranno i pochi difetti presenti su "Sands Of Time" già dal loro prossimo lavoro.
Contatti: Nicola Begotto:
begotto@tin.it - Roberto Lucchetta:
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