Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2022
Durata:67 min.

Tracklist

  1. INVITATION
  2. MIRROR, MIRROR
  3. BLOODKING
  4. WHEN OUR FIGHT IS OVER
  5. END OF THE WORLD
  6. SCREAM MAKER
  7. HITTING THE WALL
  8. JOIN THE MOB
  9. DIE IN ME
  10. POWERLUST
  11. TEARS OF RAGE
  12. PETRIFIER
  13. CANDLE IN THE WIND
  14. BRAND NEW START
  15. TOO LATE

Line up

  • Sebastian Stodolak: vocals
  • Michał Wrona: guitars
  • Jasiek Radosz: bass
  • Jakub Mikulski: drums

Voto medio utenti

"Bloodking", terzo album dei polacchi Scream Maker, era già uscito ad inizio anno e, come i precedenti, in regime di autoproduzione, ma ora la Frontiers Music gli offre ulteriore visibilità, preparando al contempo il terreno alla loro prossima realizzazione, prevista nel corso del 2023. A favorire questa collaborazione probabilmente ci ha messo lo zampino l'iperattivo Alessandro Del Vecchio, che era stato dietro al banco del mixer per tutti e tre i full length della band di Varsavia, ma è comunque indubbio che alla luce di quanto ascoltato su "Bloodking" si siano meritati questa chance.

Diciamo subito che qui siamo non siamo alle prese né con una proposta Melodic Rock o AOR né d fronte all'ennesimo supergruppo, si tratta, infatti, di una di quei casi in cui la Frontiers esce dalla sua comfort zone a favore di sonorità più Heavy del solito.
E "Bloodking" ha assolutamente un'anima Heavy Metal, che rispetto al passato in diverse occasioni vede accentuare le sue palpitazioni thrasheggianti, che si sommano alla lezione di gruppi come Judas Priest, Saxon e Iron Maiden, questi ultimi tirati in ballo anche dall'impostazione del valente cantante Sebastian Stodolak.

Un breve incipit ("Invitation") e poi con "Mirror, Mirror", scelta anche come singolo, gli Scream Maker iniziano a fare sul serio, dando dei bei schiaffoni con la classica "mano d'acciaio in un guanto di velluto", dove la mano è interpretata da una ritmica incalzante e il guanto da un'evidente ispirazione melodica nel comparto vocale, mentre il guitarwork si rivela assolutamente imparziale, tanto aggressivo quanto melodico, con Michał Wrona che riesce sempre a fare la scelta più azzeccata.
Lo stesso approccio della seguente titletrack, e comunque per gran parte delle canzoni nel corso dell'album, dove alcune mostrano più di altre una mai sopita devozione verso Bruce Dickinson, come nel caso di "When Our Fight is Over", "Scream Maker" o "Hitting the Wall". Ma si fanno notare anche la priestiana "Petrifier" o il taglio più Hard Rock di "Brand New Start", e soprattutto l'intensa e cangiante "Candle in the Wind" che registriamo tra i momenti migliori di una abbondante tracklist (addirittura quindici tracce), dove emergono anche quelli che prendono le distanze del mero assalto metallico, a partire dalle melodie di "Die in Me" per culminare nei toni drammatici e sicuramente non "troppo fiduciosi" della conclusiva "Too Late".

Con "Bloodking" i nostri sembrano aver raggiunto la maturità e messo a fuoco la propria proposta musicale, e così, forti anche di una rinsaldata line-up e all'accordo discografico con la Frontiers, credo proprio che con il prossimo album possano fare un ulteriore salto di qualità.



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 23 dic 2022 alle 11:44

Buon disco davvero!

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