Il primo motivo di interesse nell'approccio a questo EP è stata sicuramente la presenza di
Eric Claro, che ha cantato - bene - sui due ultimi album dei Thrust e da poco è entrato anche nelle file dei veterani Tyrant.
Ad ogni modo i
Blakearth erano già in attività ben prima delle due esperienze di cui sopra, si erano, infatti, formati già nel 2014 dopo l'uscita di
Claro dagli Scarred, ma solo ora hanno avuto la chance di dare alla luce il loro primo EP, anche se al momento solo in forma digitale, grazie al supporto della
Pure Steel Records.
Quello che troviamo su "
Earth Fragments" è un ottimo esempio di US Metal, che svaria dal più classico Heavy Metal sino a lambire territori prossimi allo Speed Metal (quelli frequentati da Sanctuary, Iced Earth, Helstar e altri...) aggiungendoci un pizzico di Progressive. Un blend musicale in cui si esalta la voce alta e pulita di
Claro, sempre ben supportato dai sui compagni di viaggio, il chitarrista
Andy Pastore e la bassista
Amelia Gioiello (entrambi dagli Under the Sun), il serbo
Bojan Jošić (alla seconda chitarra), mentre la batteria era stata suonata da
Mark Aguirre, musicista che purtroppo è venuto a mancare nel novembre dell'anno scorso.
Una formazione solida ed affiatata, come si evince sin dall'opener "
Dead Heart", pulsante e subito tratteggiata dal basso di
Amelia Gioiello e che la voce di
Eric Claro marchia a fuoco, con i
Blakearth che guardano apertamente al Metal classico bazzicando dalle parti dei Symphony X, Fates Warning e Chastain. Lo US Metal più alla Vicious Rumors, Attacker o agli stessi Thrust, entra in gioco con "
The Raven" (imponente qui la prova dei due chitarristi), deflagrando poi su quella scheggia impazzita che si rivela essere la marziale e muscolare "
Temple of Darkness" e tenendo il punto con le più ragionate e articolate "
Voyager" e "
Warlord", una coppia di brani dove si può apprezzare tutta la foga e il dinamismo del drumming di
Mark Aguirre.
Spero che di "
Earth Fragments" sia resa disponibile quanto prima un'uscita fisica, e che magari questo EP si evolva in un full length. I
Blakearth se lo meriterebbero.
Metal.it
What else?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?