'Cambiare tutto per non cambiare niente'.Frase che si adatta perfettamente a questo nuovo lavoro degli
Infinite & Divine, che segue a ruota di due anni il debut del 2021. Nel caso di
'Ascendancy' ci troviamo davanti a un cambiamento almeno proclamato, dato che si legge come la band viri in momenti su sonorità hard rock, in altri più metal, e ancora anche su melodie alla Amaranthe. Tutto nella teoria però (e riguardo all'ultimo punto grazie a Dio, aggiungo), perchè ciò che il duetto composto dalla singer
Tezzi e il musicista
Jan Åkesson è quanto di più standardizzato e nella norma che si può trovare nel genere del metal melodico.
Non stiamo parlando di un album tremendo, attenzione, ma di un qualcosa che non riesce comunque a generare il minimo sussulto, una scossa, un intermezzo degno di attenzione, insomma...qualcosa. Tutto si muove sulla formula mid tempo per i primi 25/30 secondi, per poi esplodere in un ritornello che sembra ripetersi più e più volte. D'altronde, sfido voi a trovare differenze tra
'Remedy' e
'Leave Me', per dirne una.
'Silent Revolution' con il suo riff che ricorda i Dinazty scorre come un bicchier d'acqua, mentre con la successiva
'I Hold My Life' il discorso rimane sempre quello. C'è un uso interessante delle tastiere qua e là, come in
'Our Time', ma la voce di
Tezzi, per quanto anch'essa risulti non essere questa portatrice di carisma, non risolve granchè, e si arriva alla fine come se la sensazione sia quella di aver sentito lo stesso pezzo in loop continuo.
Un cambiamento perciò urge, ma anche a livello pratico e non solo testuale, dato che se la strada intrapresa è questa, non vedo un futuro roseo per gli
Infinite & Divine.
Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?
Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?