Rassicuranti come un telefilm poliziesco de “
L’Ispettore Derrick” dove sai come inizia e finisce coi
Funeral Winds pensi già dove vanno a parare.
La formazione olandese ma ormai domiciliata in Repubblica Ceca è diventata la creatura ad esclusivo appannaggio del chitarrista
Hellchrist Xul e con questo settimo album debutta con l’iconica label estrema
Osmose.
Qui abbiamo un valido esempio di black metal puro e inalterato, dove gli anni novanta non sono mai passati, basti vedere la cruda copertina con il nostro ritratto in un minimale bianco e nero che impugna un’arma.
L’opener “
Open the wounds” inizia con rumori inquietanti, aperture doom metal con riffing della vecchia scuola per poi virare su tempi medi con incursioni in blast beat; lo screaming è acido e maligno, consono al genere proposto.
La titletrack è innervata dal suono swedish per l’uso in tremolo delle chitarre; brano veloce, furioso con attacchi in blast beat e up tempo ma dotato anche di un rallentamento nerissimo.
“
Odious emanation” è un mid tempo cadenzato con rullate e riffing che richiamano la scuola nordica della seconda ondata con incursioni violente e feroci.
Qui la melodia è bandita, è solo esclusivamente una testimonianza di assoluta devozione alla nera fiamma.
“
Ferocious revelations” è un pezzo che prende il la da atmosfere malsane con pesantezza doom/ black metal e armonizzazioni funeree.
Di colpo però vira in un assalto all’arma bianca con la volontà di annichilire l’ascoltatore, poi come se nulla fosse si torna al punto di partenza.
Ecco, se cercate un suono senza compromessi, senza derive post o peggio trap ( si esiste anche il trap black metal, roba assurda) questo nuovo lavoro fa per voi, the black flame is burning on!
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