Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2023
Durata:39 min.
Etichetta:20 Buck Spin
Distribuzione:Soulfood

Tracklist

  1. IN YEARNING, ALIVE
  2. THE WORLD UNSEEN
  3. OUR GRACIOUS CAPTORS
  4. VERDANT PATHS TO RADIANCE
  5. ACROSS THE NEVERWHEN
  6. SEEKERS OF THE INEFFABLE
  7. SIDEREAL SPIRE
  8. TEMPORAL ANCHOR
  9. CITY OF NINE GATES
  10. JOURNEY’S END

Line up

  • Tanner Anderson: vocals, guitars, drums
  • Matthew Kirkwold: bass
  • Carl Skildum: guitars

Voto medio utenti

Giusto a metà strada tra Stoccolma e Goteborg troviamo un piccola cittadina, chiamata Minneapolis e sperduta nella riserva naturale di Bromseby, dove le ultime tendenze in fatto di Swedish Death Metal non hanno ancora attecchito e i Majesties ancora hanno sul loro piatto e nei loro CD-Player, album come "Slaughter of the Soul", "The Gallery", "Lunar Strain", "A Velvet Creation", "Ancient God of Evil" o "World of Myths".

Ok. Non sarò forte in geografia, e Minneapolis si trova in realtà negli USA e per essere precisi nel Minnesota, ma non credo di sbagliarmi nell'affermare che "Vast Reaches Unclaimed" sia una delle più fedeli e riuscite proposte in campo Melodic Death Metal degli ultimi tempi.
Non si tratta comunque degli ultimi arrivati, infatti, questo terzetto è formato da musicisti con un interessante background, Tanner Anderson è l'anima (oscura) degli Obsequiae, nei quali canta, suona il basso e la chitarra, mentre Matthew Kirkwold e Carl Skildum non solo rinforzano gli Obsequiae dal vivo, ma militano anche negli Inexorum e negli Antiverse, due realtà che si muovono sul confine tra Death e Black Metal.

Come già anticipato, "Vast Reaches Unclaimed" batte altri sentieri rispetto all'Epic Medioeval Black Metal degli Obsequiae, e al più mostra qualche punto contatto con la proposta degli Inexorum o degli Antiverse, ma l'approccio è sicuramente differente, infatti, dove le formazioni appena citate sono spesso e volentieri interessate alla ricerca della soluzione più singolare e ricercata, i Majesties sono solo fermamente intenzionati a riportare in vita il Goteborg Melodeath.

E lo fanno alla grande.
Per quasi quaranta minuti.

Quelli cui si scompone "Vast Reaches Unclaimed", che inizia con l'abbrivio bruciante di "In Yearning, Alive", dove Tanner Anderson si staglia tra Anders Frieden e Thomas Lindberg, e assieme ai riffs, le melodie e gli assoli, il tutto ci riporta indietro nel tempo, negli anni '90, quando il Melodic Death Metal dominava ancora scevro da contaminazioni e sperimentazioni. Ogni singolo pezzo è convincente, e se "Our Gracious Captors" si segnala per il suo guitarwork vario ed ispirato, registriamo l'efficacia di una "Verdant Paths to Radiance" che non avrebbe stonato su "The Jester Race" e dopo aver tentato di schivare un montante da parte di "City of Nine Gates" possiamo quasi cogliere un tenue legame con gli Obsequiae nel mood malinconico e oscuro in alcuni dettagli di "Sidereal Spire" o della conclusiva "Journey’s End".
Tante singole eccellenze, ma è nel suo complesso che "Vast Reaches Unclaimed" convince e vince a man bassa, per la qualità della proposta, che arriva anche piuttosto inaspettata e per questo ancor più gradita.

Resta ora da capire se i Majesties avranno la possibilità di portare su un palco la propria proposta musicale e ad anche dare un seguito discografico, per ora possiamo/dobbiamo accontentarci di questa piacevole operazione di ripasso.

Let's do the Time Warp again
It's just a jump to the left ... to the Death
And then a step to the right ... to the Black



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 10 mar 2023 alle 01:03

Ottimo Ermo, ottimo disco. Daje \m/

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