Tanta volontà ed anche diverse buone idee che bilanciano diverse ingenuità e vacillamenti che si avvertono lungo questo loro secondo lavoro. Si tratta di un gruppo piemontese già attivo da diversi anni, durante i quali ha affrontato non pochi problemi. Ora, dopo la realizzazione di questo demo la formazione dovrebbe essersi stabilizzata, con l'ingresso di Andrea al basso e di Dario alle tastiere. I Souls Mask suonano un Heavy Metal vecchia maniera con aperture progressive, senza per questo rinunciare a qualche momento più cattivo. Diverse quindi le influenze presenti su "Oblivion", ma non sempre ben amalgamate tra loro. L'approccio vocale di Vlaz è piuttosto abrasivo e potente mentre i due chitarristi non rinunciano mai a ricercarsi i loro momenti di gloria. Salta subito all'occhio la lunghezza dei pezzi, ben due oltre i nove minuti ed addirittura la conclusiva titletrack che sfiora i 19, tanti... direi troppi e non sempre ben sfruttati. Nell'ora a loro disposizione i Souls Mask trovano spazio anche per un lento, "Words From The Star", introdotto dalle delicate tastiere, qui suonate dal batterista Alan, dove tornano quelle liriche in italiano che tanto avevano ben figurato su "Flames Of Vision". Si tratta invero di un episodio dispersivo e prolisso (quasi 10 minuti!) ma anche piuttosto anonimo, nonostante il vigoroso cambio di ritmo nella seconda parte. "Traders Of Glory" porta un po' d'aria fresca... ma non troppo, dato che qui incespicano nel break strumentale. Certo realizzare un full lenght deve dare parecchie soddisfazioni a livello personale e come gruppo, ma per ottenere maggior riscontro avrei consigliato al gruppo di stringare i pezzi e sopratutto di mettere in giro un demo con solo i tre o quattro pezzi migliori del loro repertorio, tra questi sicuramente la thrasheggiante e drammatica "Showing My Darkside" e "Flames Of Vision". Una scelta che avrebbe focalizzato maggiormente l'attenzione sull'operato dei Souls Mask, che qui si rivelano acerbi ma ad ogni modo intraprendenti. Alla prossima.