Arrivano da Lucca questi Aghast Insane, nati nel novembre 2000 ed arrivati oggi alla pubblicazione di questo ottimo mini-cd. Sei tracce per un totale di 18 minuti, nei quali i cinque esplorano soluzioni a cavallo tra heavy, thrash e tecnicismi apprezzabili in fase strutturale, per un mix personale e indubbiamente riuscito. Apertura affidata al brano che dà il nome al gruppo: un avvio desueto sullo stile di "Reason" degli Anacrusis, che spiazza per le chitarre acustiche e le atmosfere ricercate, ma presto gli Aghast Insane tirano fuori gli artigli e ingranano la quarta, mostrando grinta, solidità e un'ottima capacità nel songwriting, che non scade mai in soluzioni abusate. Altrettanto imprevedibile, pur senza perdere immediatezza, è la breve "Alone" (non mi convince solo l'esasperato suono della cassa), ma lo è anche l'ottima "Cherudek", stilisticamente vicina al thrash americano più intricato, con richiami ad Annihilator, Megadeth ma anche alle melodie e alle strutture complesse dei miei amati Intruder. L'unico brano che non mi convince del tutto è "The Embrace of the Shrike", ma i cinque si rifanno abbondantemente con una "Untitled5" degna dei Death Angel più ricercati di "Act III"; proprio da Mark Oseguada non dista molto nemmeno lo stile vocale di Riccardo Bernardini, autore di una performance davvero apprezzabile. La produzione è molto buona, ad eccezione come detto di un suono di cassa un po' artificioso, ma particolare rilievo va dato anche alla confezione del cd, arricchito da un ottimo booklet con testi, info e altro ancora. Nel complesso si tratta di un gran bel lavoro, che sfugge ad una catalogazione musicale precisa, ma che mostra una band matura e indubbiamente personale, alla ricerca continua di soluzioni mai banali. Assolutamente consigliato.
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info@aghastinsane.comhomepage: www.aghastinsane.com
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