'Black Diamonds', questo il titolo del nuovo lavoro degli
L.A. Guns, conferma il lungo sodalizio che ormai lega la band statunitense con la
Frontiers Music, con la quale pubblica dal 2017 nuovi album a distanza di due anni l'uno dall'altro. E proprio come era toccato nel 2021 a
'Checkered Past', ecco arrivata nei negozi la nuova fatica di
Lewis e soci la quale stavolta si stacca un po' dalle precedenti release. Non per quanto riguarda la copertina, dato che l'immaginazione in casa
L.A. Guns negli ultimi sembra latitare abbastanza, come è facile vedere se si mettono in fila i precedenti artwork, e si cercano le differenze, difficili da trovare. No, stavolta parliamo dal punto di vista musicale, dove la band mette abbastanza da parte il lato più 'stradaiolo' e punta più su un attitudine molto seventies, con richiami ad Alice Cooper, Led Zeppelin, e Aerosmith.
Se infatti da un lato abbiamo pezzi più classici come
'Shattered Glass',
'Lowlife',o
'Got It Wrong', efficaci, diretti e che puntano tutto sul loro essere diretti, senza un minutaggio eccessivo (che era ciò che penalizzava il precedente 'Checkered Past' dalla durata di 50 minuti e oltre), dall'altra troviamo
'You Betray', l'opener che non ci si aspetta, sporca, dai riff quasi ipnotici. E se si supera il primo approccio alla
'ma cos'è sta roba?' e si sente più volte la canzone, ci si rende conto che alla fine è un qualcosa che va leggermente fuori la loro comfort zone, e anche con
'Shame' troviamo più o meno le stesse coordinate, e proprio in queste due occasioni la voce di
Lewis si adatta benissimo, rozza quanto serve, ma non per questo inadatta. Sul fronte ballad invece, la band non riesce mai a centrare quella perfetta, passando da
'Diamonds' che fa il verso ai KISS in maniera troppo forzata, a
'Gonna Lose' che parte molto bene, ma non riesce mai a decollare veramente.
Dopo un paio di lavori di stanca, non insufficienti ma molto basilari, gli
L.A. Guns tirano fuori un disco che funziona molto bene su un fronte dove la band era bloccata da un po': quello del songwriting, con la coseguente uscita (seppur contenuta) da una situazione di agio nella scrittura dei pezzi, che se tirata avanti rischiava di essere stantia. Non rivoluzionerà i vostri ascolti, ma un ascolto lo consiglio.
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