Interessante il progetto degli Abyss, band composta da due elementi, un vocalist e un mastermind che si cimenta con tutti gli strumenti; personalmente non ho mai apprezzato le band che trattano apertamente di politica, principalmente perché parlare di politica in certi termini significa banalizzarne i concetti o ripetere cliches vecchi e scontati nella maggior parte dei casi; poi ci sono quelle band che riescono a farlo senza cadere nel ridicolo e forse questi Abyss come principio potevano anche rientrare in questa seconda categoria. La loro idea è di proporre un black metal di matrice scandinava con riferimenti al nazismo in termini di sdegno e disprezzo; il logo della band infatti è una svastica sbiadita e deformata proprio a evidenziare il carattere folle e degenere del movimento nazionalsocialista. L'idea non è male, ma certo dietro un nome, un logo e un progetto deve necessariamente esserci sostanza, nel nostro caso sostanza musicale. In questo caso questo elemento è quasi del tutto assente, per di più ingiustificato. L'accanimento degli Abyss contro i nazismo non trova sbocchi nella loro scialba proposta di black metal, povero di idee, poverissimo per quanto riguarda la produzione (ma cosa ci vuole al giorno d'oggi produrre un disco decentemente?! Tra computer e altro si potrebbe tranquillamente ottenere un suono dignitoso anche in casa!) e monotono alla noia. Inutile scendere nel dettaglio delle singole canzoni poiché sono tutte così simili anche a causa del mix che davvero risulta fuori luogo trattarne. Peccato dover giudicare negativamente una band che ha curato tutto tranne la cosa più importante, ossia l'aspetto musicale; il consiglio che posso dare a Lyppy e Zavo è di concentrarsi maggiormente sulla musica, il resto, se si è competenti, viene da sè. Alla prossima.
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