I
Tanith, progetto dove figura
Russ Tippins (Satan) mi avevano già particolarmente colpito con il loro debutto del 2019,
'In Another Time', disco che tributava nella giusta maniera un sound anni 70' mischiato insieme all'heavy metal battagliero che si può riscontrare in band come Warlord o i Cirith Ungol di 'Frost And Fire'. Il tutto con un pizzico di psichedelia che ben si ammalgamava al resto. Ero assai curioso dunque di sapere se avrebbe mai visto luce un secondo full length e, totalmente a sorpresa, vedendo fra le liste dei dischi in uscita in questi mesi, vedo il loro nome, con affianco il titolo di questa nuova fatica,
'Voyage'.
E di un vero e proprio viaggio si tratta alla fin fine, dato che in maniera più massiccia rispetto al precedente ci si sente catapultati direttamente nei seventies. Ma attenzione, non si parla qui di una semplice operazione nostalgia o di un copia e incolla fatta alla bell'è meglio, ma di una sapiente rielaborazione e di un tocco di personalità che soddisferà anche i palati più critici, liberando la mente per un ascolto leggero, agile, ma non per questo scanzonato e a cui dare scarsa attenzione.
Difficile non rimanere con l'attenzione alta davanti a pezzi come
'Olympus By Dawn', energico e con una parte centrale dove assoli di chitarra e parti acustiche si fondono benissimo, o all'energica
'Snow Tiger' che sembra essere uscitda da un album degli Uriah Heep di 'Return To Fantasy'. Si uniscono in modo eccellente, anche in questo caso, le voci di
Tippins (che somiglia spaventosamente a quella di Todd Michael Hall in certe parti) e di
Cindy Maynard, bassista, dalle vocals delicate e armoniose, prendete ad esempio
'Mother of Exile', una delle canzoi meglio rappresentative dell'album. La sensazione è proprio quella di essere un 'figlio dei fiori' durante l'ascolto del disco, dove se sarete capaci di chiudere gli occhi, magari durante l'ascolto di
'Flame' e immaginarvi su un prato all'alba, capirete meglio cosa intendo dire. La caratteristica migliore che fa aumentare il voto però è proprio il connubio sempre perfetto tra momenti acustici ed elettrici degli strumenti, capaci di far restare sempre attiva la molla dell'interesse.
'Voyage' è un album che non merita di passare in sordina, e che conferma come i
Tanith anche a distanza di quasi 5 anni abbiano moltissime frecce al proprio arco, e sopratutto di esser capaci a far sognare chi ascolta i loro dischi. Cosa non da poco, e sopratutto non banale.
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