Oh che bella sorpresa! Questo album è di platino, qualitativamente si, se si considera la robaccia che ci propinano nelle radio.
Freddy Delirio con i suoi
Phantoms è tornato con un disco eccellente, dove un mix abile di prog, graffi metallici, pop e classicheggianti fanno di questo ritorno una bella ventata di aria fresca.
Partendo dall’iniziale “
The light scares you” dal mood quasi danzereccio dato dall’uso delle tastiere e dal ritmo generato con un bel chorus che fa breccia subito unito ad uno squisito solo.
Il mid tempo “
Pyramidal lymph”, per esempio ha un sapore vangelisiano, quello più futuristico per capirci e con un bel coro a dare corpo al ritornello.
“
A better time” sembra tratta dal songbook dei migliori
Alan Parsons Project con quel piglio sognante che gli inglesi avevano nei loro geni artistici, il tutto filtrato secondo la sensibilità e la personalità del compositore fiorentino; la chitarra impreziosisce il tutto con riffing settantiani e un corposo assolo.
“
On the threshold” invece sembra quasi goticheggiante nel suo lento dipanarsi con la melodia sempre in primo piano e l’aggiunta di una voce femminile.
Un bel brano punteggiato da tastiere con sensibilità prog e un bel ritornello aperto.
Ma ecco arrivare il graffio dell’oscura e metallica “
No mercy”; up tempo serrato con le chitarre che tengono il ritmo ed un bel chorus e il solo è azzeccatissimo.
Si chiude in bellezza con la titletrack che già era presente nel precedente split, qui rinata a nuova vita con un bel piglio unito ad una chitarra che sa il fatto suo, nove minuti di sano godimento.
Ritorno di lusso credetemi, questo album è classe pura e personalità e non ci si potrebbe aspettare altro da un musicista di spessore come
Freddy Delirio, un plauso va anche al figliolo
Chris che entra in pianta stabile alla batteria ed è proprio vero che il frutto non cade tanto lontano dall’albero, bravo!
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