Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2023
Durata:54 min.
Etichetta:Frontiers Music

Tracklist

  1. CIMMERIAN
  2. NIGHT FORCE
  3. THE SCARLET GOSPELS
  4. IN THE MOUTH OF MADNESS
  5. HEARTH OF THE WOLF
  6. BARE KNUCKLE
  7. WHEELS OF VENGEANCE
  8. CLOUDS OVER GOTHAM PT.2 - THE ARKHAM NIGHT
  9. TERROR GAMES
  10. BLACK SAILS AND DARK WATERS

Line up

  • Caio Vidal: bass
  • Sol Perez: guitars
  • Raphael Mendes: vocals
  • Markos Franzmann: drums
  • Marcelo Gelbcke: guitars

Voto medio utenti

Ai tempi del loro debut album omonimo, dei brasiliani Icon Of Sin più che della loro proposta musicale si parlava maggiormente di come il loro cantante, Raphael Mendes, avesse il timbro vocale stampato identico a quello di Bruce Dickinson. Il che, da parte mia, era un peccato perchè se da una parte l'affermazione contestata è verissima, ma ovviamente non per colpa di Mendes (la voce che ha quella è), dall'altra ciò che gli Icon Of Sin proponevano musicalmente era non dico di alta qualità, ma comunque un buon heavy metal capace di coinvolgere, divertire, e guardare al passato con un po' di sana nostalgia, rimanendo però nel giusto equilibrio. Dal'altra parte ricordo ancora quando guardai il video di 'Shadow Dancer' e nel contempo dicevo a me stesso che o mi ero sbagliato e stavo sentendo un album solista di Dickinson, ma anche che ciò che stavo ascoltando a conti fatti non era tanto male.



Passano quasi due anni e mezzo ed ecco il secondo tassello in carriera 'Legends', dalla copertina molto grayskull style, che non cambia per nulle carte in tavola, pur sforbiciando di poco la durata rispetto al precedente lavoro, che effettivamente risultava troppo appesantito. Tutto è al suo posto, viaggiando tra le veloci 'Cimmerian' e 'Heart Of The Wolf' che, voce a parte, mostrano dalla loro un buon riffing, mentre 'The Scarlet Gospels', dalla durata più cospicua, si perde in un ritornello allungato all'inverosimile, che vuole risultare epicheggiante, ma che purtroppo fallisce. Questo comunque non va ad intaccare l'album in sè e per sè che, grazie anche ad una produzione cristallina ma non per questo asettica, che dona a pezzi come 'Heart Of The Wolf' o 'Terror Games' la giusta energia. Non vengono dimenticate comunque le influenze maideniane, come su 'In The Mouth Of Madness' che sembra esser uscita direttamente da 'Brave New World'.

C'è da dire che gli Icon Of Sin continuano ad avere un ispirazione ancora freschissima, seppur un citazionismo ben evidente, ma che nel futuro sarebbe meglio guardare più avanti e meno indietro, per evitare di mettersi nei casini da soli, e non riuscire più ad uscire da una strada a senso unico. Con il sorriso di aver ascoltato su 'Legends' un altro buon disco di heavy metal, confido anche in un terzo lavoro più personale.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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