L'America degli anni ottanta era il paradiso dell'aor, quasi una cosa che si respirava nell'aria e lo scarto con le band di altre nazioni (tranne il Canada mi viene da dire) era enorme. Non vi erano soltanto i milionari
Toto o
Foreigner, ma uno stuolo di band che andavano ad infoltire le radio FM degli Stati Uniti, tra cui questi
Franke And The Knockouts.
Altro canale preferenziale per le band di aor erano le colonne sonore dei film e
Franke Previte, leader e cantante, divenne famoso scrivendo brani per la colonna sonora di
Dirty Dancing. È un vero peccato che Franke And The Knockouts siano completamente spariti dalle cronache all'indomani delle ristampe in CD edite dalla
Escape a metà anni novanta, in quanto erano veramente una band imperdibile per i cultori del genere.
La band esordì nell'81 con l'album auto intitolato, ancora un tantino debitore dei Foreigner ed infarcito di R&B; molto meglio riesce il successivo "
Below The Belt" ('82) dove la musica di fa più personale, raffinata e pomposa.
Ho scelto l'ultimo "
Makin' The Point" perché è quello più hardeggiante e vede l'ingresso in formazione di personaggi importanti come
Tico Torres dei Bon Jovi alla batteria e l'ex
Starz Bobby Messano alla chitarra. Va ricordato inoltre che nella carriera la band ha piazzato vari singoli nei top 20 americani ed ha effettuato tour con
April Wine,
Loverboy,
The Tubes e
Toto.
Parte "
Outrageous" con la voce di Franke a fare subito la parte del leone, potentissima (per l'aor) e adamantina, per un risultato vicino agli Starz con in più un tocco di sintetizzatori sapiente di
Tommy Ayers ma, al clima arroventato dell'opener, si contrappone "
You Don't Want Me", un aor classico in sapore vagamente
Journey.
Come "
Rain Or Shine" ha una base R&B e si riallaccia agli esordi della band, se vogliamo anche vicina ad alcune cose dei
Silver Condor, mentre "
You're All That Really Matters" è una splendida melodia appoggiata su un piano alla
Jonathan Cain, con un Messano che crea ottime parti di chitarra ed ha un crescendo un po' alla
Night Ranger, epoca "
Midnight Madness". Con "
Carry Why?" si torna su territori più hardeggianti per via di un perentorio riff, anche se la musica mantiene sempre un'abbondante vena melodica, questa volta più sull'anthemico. "
So Cool" è perfetta per la cura minuziosa degli arrangiamenti e già lascia presagire quello che faranno gli
Aviator, a cui gli fa eco "
One Good Reason", un R&B che farà felici i sostenitori dei Toto. "
Can't Get Enough Of You" è un'altra canzone che farà sobbalzare i fans del puro aor con il coro cristallino, un inappuntabile Messano, i sintetizzatori saltellanti ed un assolo splendido.
Spiace costatare che una band di tale levatura sia stata dimenticata dalle retrospettive di oggi, ma voi fate una cosa: "
Roll The dice, Makin' The Point".
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