Copertina 8

Info

Demo
Anno di uscita:2003
Durata:15 min.

Tracklist

  1. RIFLESSO
  2. COME UN'OASI
  3. DESTINI
  4. IL BUIO DELLA TEMPESTA

Line up

  • Luca Raul Volani: vocals
  • Neuro: guitars, samplers
  • Mask: guitars
  • Ferruccio Kobal Milanesi: bass
  • Frankie Mandosele: drums

Voto medio utenti

Mi ricordo dei Metharia sin da quando avevo recensito "Defenders of Metal", una raccolta di bands underground stampata dalla label statunitense Man in Black Music, e ricordo bene anche come mi fossi riproposto di ascoltare qualche cosa d'altro di questo gruppo campano. E questo l'abbiamo risolto ora, dato che i Metharia hanno proposto all'attenzione di Eutk questo promo CD che risale al 2003 e che si apre proprio con quella "Riflesso" che tanto attirò la mia attenzione. Ai tempi di "Defenders of Metal", l'unica perplessità che mi si era proposta era riferita al come un gruppo dello stampo dei Metharia fosse finita su una raccolta con tale titolo. E' infatti, evidente come la loro proposta musicale non abbia nulla a che vedere con il cosidetto "True Metal".
Qui si può al massimo parlare di un Rock energico che affonda le sue radici nella tradizione dei Diaframma e dei Liftiba, anche se certamente rivisto con l'ottica e l'esperienza di musicisti che a mio parere hanno assorbito non poco della scena Hard & Heavy. Non lascia dubbi il cantato - in italiano - del bravissimo Luca Raul Volani, ed in effetti ricorda non poco Piero Pelù. Coinvolgente e drammatico, come mostra sui pezzi migliori del disco: "Riflesso" (che resta la mia preferita) e la conclusiva "Il Buio Della Tempesta". L'approccio Heavy è garantito dalle chitarre graffianti ed in grado di sfoderare ottimi riffs, ma anche da un approccio molto fisico alle canzoni. "Riflesso" ha un'immediatezza ed una straordinaria capacità di coinvolgimento, e, prima del break strumentale, rivela addirittura momenti di una cattiveria inaspettata, pure a livello vocale. "Come Un'Oasi" scivola via più sofferta e nervosa, mentre "Destini" dopo il synth iniziale ha un andamento incalzante; da rimarcare il lavoro di Frankie alla batteria e sopratutto di Kobal al basso. "Il Buio Della Tempesta" è quanto di più simile ad una ballad si possa aspettare dai Metharia, in ogni caso affascinante, oscura ed elettrica. Stavolta sono le chitarre a mettersi in evidenza, anche se la vera differenza la fa ancora Raul.
I Metharia non saranno di facile assimilazione ai lettori più oltranzisti (ok... pure a qualche writer!) di Eutk, eppure meritano l'appoggio incondizionato del sottoscritto.
Sembra che entro la fine dell'anno avranno la possibilità di incidere il loro album di debutto. Non vedo come sarebbe potuto essere altrimenti.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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