Tra i tanti modi per rendersi conto di essere invecchiati c'é anche lo scoprire che un gruppo di cui ti ridordi positivamente l'esordio sia arrivato nel frattempo al quinto album … ora 'artisti logorroici' a parte, 5 album di solito coprono almeno una decina d'anni, nel caso dei
Sielunvihollinen siamo a 8, ma la sostanza non cambia … cosi' come fondamentalmente non cambia a livello di proposta musicale , black metal finnico di ispirazione fortemente melodica (quindi dimenticate pure
Horna e
Sargeist) in favore di un approccio molto più lineare, semplice, folkeggiante (anche troppo per i miei gusti) e heavy, inteso in senso lato … non sono sicuro che
'Helvetinkone' piacerà agli estremisti, infatti é troppo leggero per essere estremo, allo stesso tempo lo sarà anche troppo per 'neomelodici' del metal (i Giggi D'Alessio con le borchie per capirci) … certo qua e la qualche bel riff c'é, in particolare quello in apertura di
'Alkemisti Ja Tuhoaja' ma é l'insieme che non mi convince più di tanto, forse anche per una vena leggermente più thrash oriented rispetto il passato che fa capolino in alcuni momenti … se siete degli amanti del gruppo e vi situate 'tra color che son sospesi' 'a metà' tra sonorità mai troppo estreme e mai troppo melodiche, questo é l'album dell'anno per quel che vi riguarda, se invece vi piace prendere posizione, beh allora non potrete supportare quest'inno al compromesso … per carità c'é di peggio in giro, ma se ripenso che nella mia collezione c'é anche
'Hautaruhtinas' (debut album del 2015) allora non posso che rattristirmi … per chi si sa accontentare ...
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