Copertina 8

Info

Genere:Prog Rock
Anno di uscita:2023
Durata:37 min.
Etichetta:Loud n'Proud Records

Tracklist

  1. GIù
  2. FRAGILI EQUILIBRI
  3. CHIMERA
  4. TROPPO è NIENTE
  5. OLTRE LO SCHERMO
  6. CONFINE
  7. GUSER
  8. DENTRO IL MARE
  9. NERANOTTE
  10. SE

Line up

  • Alessandro Parigi: vocals
  • Massimiliano Dionigi: bass
  • David Carretti: drums
  • Samuele Scandariato: guitars
  • Riccardo Iacono: keyboards

Voto medio utenti

Non ho mai nascosto il mio apprezzamento nei confronti degli Juglans Regia, sin dal loro primo album "Prisma" e negli anni ho seguito passo passo (anche nelle sue lunghe pause) il percorso della formazione toscana, che nel tempo ha cambiato diversi interpreti e anche approccio musicale, ma sempre mantenendo un elevato profilo qualitativo e di personalità.
Merito sicuramente del nucleo originale, quello composto dal cantante Alessandro Parigi, il bassista Massimiliano Dionigi e batterista David Carretti. A loro, su "Neranotte" si uniscono due nuovi musicisti, Samuele Scandariato alla chitarra e Riccardo Iacono (dai Domine) alle tastiere, che si ritagliano il loro spazio, soprattutto il secondo che già aveva collaborato con gli Juglans Regia in passato e oggi in grado di dare un nuovo input, più elettronico e sintetico direi, al loro sound, ma anche di realizzare l'artwork del nuovo album.

La brevissima, e dall'attitudine rumorista, "Giù" ci introduce e si sfuma in "Fragili Equilibri", brano che ritrovo a cavalcare tanto la New Wave quanto il Rock Progressive italiani, dove i vocalizzi femminili dell'ospite Francesca Merli sono sottolineati dal guitarwork di Scandariato. Più rockeggiante la seguente "Chimera", un brano (forse autobiografico) abile a tratteggiare l'equilibrio compositivo ed esecutivo raggiunto, che pare aver sfrondato ulteriormente (e definitivamente?) le originali influenze Heavy Metal, al più se ne può cogliere ancora qualche traccia lungo "Dentro il Mare", non che ne sentissi la necessità, anzi, a questo punto mi avrebbe davvero stupito di incrociarne.
C'è comunque ancora tanta strada da fare prima di arrivare al... mare. Passiamo, infatti, per l'interludio campionato "Troppo è Niente" che apre alle sonorità educate di "Oltre lo Schermo" e di "Confine", episodi caratterizzati entrambi anche da interessanti risvolti lirici, che mi arrischierei a definire ermetici. Un altro breve intermezzo ambientale, "Güser", ed eccoci quindi alla già citata "Dentro il Mare", con la chitarra a farsi più graffiante e hendrixiana e dove fa capolino anche lo scacciapensieri (strumento molto utilizzato nella musica siciliana) suonato da Ciro Concadario e che da un taglio etnico al brano.
Ad arricchire la titletrack troviamo invece un flauto, suonato Dina Simona Isimiglio, che aumenta il pathos di un episodio dai toni cangianti e ombrosi, tratteggiati dal basso di Dionigi e dalle tastiere di Iacono, sui quali si erge la voce di Parigi, decisamente a suo agio su questi tessuti musicali piuttosto ariosi, che si distendono ulteriormente nella liquida outro "Se" che chiude il disco.

"Neranotte" non solo rappresenta al meglio quello che sono oggi gli Juglans Regia - quello che diverranno lo scopriremo prossimamente e spero non troppo in là - ma ritengo sia anche la loro miglior uscita dall'esordio ad oggi.



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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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