Dopo il colpo battuto dai
Saturnus, ecco qui la risposta degli
October Tide, una risposta gagliarda anzichenò.
C’è da dire che nonostante giochino sullo stesso campo, i due contendenti hanno un approccio alla materia diverso: dolcemente dolorosi e malinconici gli uni, rabbiosi ed emotivamente carichi gli altri.
La band svedese torna dopo ben cinque anni dall’ultimo full, “
In Splendor Below” e lo fa aprendo con una traccia furente, melodica e con qualche influenza tipica del death svedese made in Gotheborg, come “
Peaceful, quite, safe”, mentre il mid tempo cadenzato “
Unprecedent aggression” presenta un chorus che sembra quasi cantabile e non rovina per nulla la rocciosità della composizione.
“
Blodfattig" invece mostra numerosi cambi di tempo che prendono in contropiede chi ascolta ma senza che mai si perda il filo, ci sono persino attacchi convinti in blast beat con chitarre sempre melodiche, malinconiche in netto contrasto con la sezione ritmica veloce.
“
I know i’m cold” è un mortale abbraccio doloroso con la parte più nera di noi; chitarre della miglior tradizione swedish, tempi lenti ma che aumentano gradatamente vigore e un growl rabbioso. Bella prova.
The Cancer Pledge è un ritorno discografico molto buono, perché alterna scariche irose e melodiche a tempi più melanconici e doom.
Oggi che piove mi sembra un disco perfetto.
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