Tornano alla ribalta i napoletani Nameless Crime, già autori lo scorso anno dell'ottimo debutto omonimo che aveva incontrato i favori pressochè unanimi della critica, sottoscritto compreso. Ora si materializza un nuovo demo di tre brani che presumibilmente prelude alla realizzazione di un secondo lavoro esteso.
Il quintetto partenopeo non fa altro che ribadire l'estrema compattezza e lucidità della sua proposta, uno scintillante speed-thrash impostato sulle matrici anni '80. Riffs affilati e furiosi, ritmiche serrate ma duttili, voce chiara e potente, aperture melodiche inserite in un contesto puramente heavy-aggressivo. I Nameless Crime sin dall'inizio si sono ispirati abbastanza palesemente alle thrash bands Americane della seconda ondata, quella che fece seguito alla devastante esplosione dei ruvidi pionieri del genere, ed anche in questo demo confermano coerentemente tale linea. Uno stile nel quale la pulizia e compostezza esecutiva risulta la carta vincente, mantenendosi allo stesso tempo cattivo e sanguigno senza scivolare in quel sound meccanico ed ossessivo che caratterizza le proposte contemporanee.
Tre canzoni ugualmente stimolanti, della title-track piace l'incedere fulmineo e bruciante capace però di alternare passaggi più ariosi, mentre "Octopus eye" coniuga perfettamente una struttura molto massiccia e tellurica con una buona impronta melodica offerta dalle linee vocali di Fabio Manda, sempre più convincente, in un episodio che ricorda da vicino una formazione come i Metal Church alla quale i Nameless Crime sono parecchio debitori in fatto d'ispirazione.
La conclusiva "Vesuvius" è forse la migliore del terzetto, brano poderoso con numerose giravolte ritmiche, brevi assoli pungenti e perfino rallentamenti pacati, affiora qualcosa di Maideniano ma la personalità del gruppo lo filtra senza rischi derivativi.
Se c'era bisogno di una conferma sulle qualità della band Campana questo "Backdraft" l'ha certamente ottenuta, pur considerando l'esiguità del materiale. Ancora una volta i Nameless Crime riaccendono le luci sul miglior thrash ottantiano, ponendo solide basi per un seguito importante al loro lavoro d'esordio.

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