Nel 2017 esce “
It's about time” il secondo
album del cantante, produttore e polistrumentista norvegese
Tommy 'Satin' Nilsen e nonostante la notevole qualità del debutto eponimo, anche in questo caso, se escludiamo il Giappone, i responsi nel “resto del mondo” appaiono abbastanza circoscritti e di tipo molto “specialistico”.
Siamo di fronte a uno dei tanti “misteri” del panorama musicale internazionale, e per rendersene conto è sufficiente anche solo un contatto con gli splendidi e vivaci frammenti di
rock adulto che costituiscono il prodotto.
Una “consapevolezza” oggi agevolata da questa ristampa curata dalla
Art Of Melody Music & Burning Minds Music Group, l’etichetta italica che, oltre ad aver pubblicato il terzo “
Appetition”, ha sottoposto ad un analogo trattamento di riedizione anche il disco d’esordio (ne abbiamo parlato
qui) di
Satin.
Ad attirare subito l’attenzione dei cultori del settore ci pensano “
Look up in the sky” e “
I'll never let you down”, tracce destinate a provocare fremiti di soddisfazione soprattutto nei sensi degli estimatori di Journey e Bon Jovi, e se vi ritenete affiliati alla nobile categoria
musicofila succitata sono altresì convinto che i prodigiosi brividi si protrarranno anche durante l’ascolto di “
Waiting for someone”, con il suo imperioso crescendo emotivo e “
Use it or lose it”, impreziosita da una melodia veramente “contagiosa” e da un arrangiamento a tratti non troppo lontano da certe cose dei Bad Habit.
Appena meno efficace si rivela la incalzante, ma un po’ manieristica “
The damage got done”, mentre con le pulsazioni notturne di “
This time” la raccolta riprende prontamente il processo di soggiogamento sensorio dell’astante, fatalmente conquistato pure da “
Heading for a fall”, una
ballatona pianistica tanto “classica” quanto efficace.
Il clima spigliato e “cinematografico” di “
Who you are” riporta felicemente la mente agli indimenticati anni ottanta e se in “
True love” chitarre taglienti s’intersecano con armonie ammalianti, “
Lying eyes” chiudeva il programma originale del disco con una bella grinta e un
refrain difficile da non memorizzare istantaneamente.
La versione del 2023 di “
It's about time” prevede invece ancora due scosse melodiche in prima istanza rivolte solo al ricettivo pubblico nipponico: la
verve poppettosa di “
It's unbelievable” e la raffinata carica seduttiva di “
Set my own heart free”, entrambe sicuramente all’altezza di un manufatto sonoro di pregevole valore.
Completare l’opera omnia di
Satin è quindi diventato piuttosto agevole, godendosi, mentre si attendono con trepidazione notizie sui suoi prossimi passi artistici, il lavoro di un talento autentico, meritevole di ampio ed entusiastico credito.
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