Delicate note di pianoforte, come se gli Anathema fossero quelli di vent'anni fa, ci introducono al nuovo album dei
Notturno intitolato, con grande cognizione di causa,
"Inside" e rilasciato, ancora una volta, dalla
Hypnotic Dirge Records.
Parlavo del titolo: questo è un lavoro che ti scava dentro, va in profondità, accede agli anfratti più remoti del tuo animo e ti lascia, solo ed inerme, con il tuo io, in un contatto strettissimo e maledettamente doloroso.
Il Depressive Black Metal del gruppo italiano sconquassa il tuo sentire e lo fa, qui sta la grandezza, con un approccio distante anni luce dalle tante band che si cimentano con un genere tanto estremo e "particolare":
"Inside", dunque, non è un album tradizionale, ma è una sorta di esperimento che, unendo linee tra di loro divergenti, riesce a tracciare un sentiero fatto si di malinconia, ma ricco, anche, di rabbia, di volontà di rivalsa e di approcci sonori multiformi capaci di fondere il gelo del nero, l'eleganza della musica da camera, l'ineluttabilità del doom più epico e la straziante forza catartica della musica estrema, elementi che, tutti assieme, creano una atmosfera da sogno, magica nella sua apparente immaterialità.
Dietro al microfono
Kjiel emoziona ad ogni nota, ed il suo scream disperato, così come i suoi sussurri sfocati, lasciano una patina di ghiaccio sulla pelle dell'ascoltatore e vengono magnificati dalla voce maschile di
Davide Straccione (Shores of Null) in un matrimonio artistico che spezza, letteralmente, il cuore portandoti "dentro", a profondità abissali.
A tutto il resto ci pensa il genio di
Vittøriø Sabelli che scrive cinque brani squisiti nel loro essere eleganti e drammatici al tempo stesso, sia quando le chitarre sibilano come lupi inferociti, sia quando delicati arpeggi ti avvolgono come le braccia della persona amata, sia, ancora, quando sono strumenti non "standard" a diventare protagonisti di un album cerebrale e carnale che fa molto più male del sale su una ferita aperta che sanguina.
I
Notturno sono cantori dell'autunno, delle foglie che, lente, svolazzano verso il suono, sono i custodi della rabbiosa volontà di fuggire da un mondo che sta andando in rovina, sono creatori di emozioni, sofferenti, che si abbatteranno su di voi come una tempesta ignara dalla vostra piccolezza dopo la quale, come in una metamorfosi, non sarete mai più gli stessi.
Se la musica esiste per trasmettere un messaggio a chi l'ascolta, un messaggio vero che sgorga dal profondo di chi la crea e la suona, allora i
Notturno sono musicisti veri e spudoratamente sinceri per come si sono guardati dentro ed hanno trasmesso il loro buio a noi ascoltatori, rendendoci partecipi, ed attori, del loro dolore.
Once again... and again... and again
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