Giungono all'importante traguardo del quarto lavoro di lunga durata i miei quasi concittadini
Goat Vomit Noise con il rilascio di
"Golgotha Of The Underdogs", un album che, in circa 35 minuti di musica, attesta e conferma l'approccio senza compromessi e senza fronzoli dei marchigiani.
Rispetto al passato, il gruppo spinge molto di più sul lato Death Metal della propria miscela confezionando sette brani brutali, innervati di reminiscenze HC e Punk, dall'approccio old school che richiama i Blasphemy in diversi frangenti, gli Incantation in altri, quando i nostri rallentano e diventano ancora più sulfurei, senza rinunciare, comunque, a riferimenti di scuola Black Metal (l'ottima
"Marching Over Locusts", probabilmente il pezzo migliore) in una miscela che, come accennavo in precedenza, non presta il fianco a nessun ammorbidimento ma pesta in modo belluino dall'inizio alla fine.
"Golgotha Of The Underdogs" è un lavoro da ascoltare tutto di un fiato, è musica che "puzza" di underground e zolfo, è una proposta estrema che sa unire varie correnti di pensiero, tutte estreme, e tutte concepite per colpire e per spezzare il collo di chi, sotto il palco, assisterà alla versione live di brani che nascono, a mio parere, per esaltarsi proprio in ambito concerto, tra stage diving e attitudine "in your face".
Attitudine che ritengo essere la caratteristica migliore di un gruppo "vero", esperto, che suona con passione, ed è in grado di materializzare sul pentagramma il proprio messaggio antisociale di odio e nichilismo, lontano dalle derive, a volte ridicole, che il metal estremo sembra aver preso perdendo il suo primigenio significato.
Il sottobosco estremo italiano gode, dunque, di ottima salute, e i
Goat Vomit Noise, con il loro war metal (vogliamo chiamarlo così?), sono qui a testimoniarlo con forza e sudore.
Morte per tutti.
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