Dopo aver dato alle stampe l'interessante
'Darkness Devour' nel 2019, ritornano (alla grande) i norvegesi
Flukt con un album che farà la gioia di tutti quelli che vedono nella qualità e nell'ispirazione, gli unici veri elementi importanti, a discapito dell'orginalità, per quanto riguarda il sonwriting estremo … gli otto brani che compongono
'Omen Ov Darkness' sono un vero compendio dell'estremo, mettendo d'accordo i padri fondatori (
Mayhem of course) con l'ala più rozza e minimalista (rappresentata dai 'furono'
Gorgoroth) e quella più evoluta e melodica (i
Dissection) . Ovviamente quando le cose si fanno più melodiche e articolate é proprio la band di Jon Nödtveidt che viene fuori , a volte in modo prepotente ,
'Mirrors' , altre più soffusamente,
'Walls Within Walls - The Pallbearer', che é stato anche il secondo singolo , dopo
'The Idol In Bronze' . Dal punto di vista lirico siamo in campi ovviamente classici che spaziano dal pessismo, all'autodistruzione, passando anche per temi storici, religiosi ed occulti. A confezionare l'album ci pensa in maniera impeccabile la produzione di
Audun Grønnestad presso i Mayhem Music studio conferendo un suono perfettamente bilanciato che riesce ad esaltare le parti melodiche, e il grande lavoro di chitarra, senza per questo limitare o penalizzare la sezione ritmica nelle parti più brutali. Se siete amanti del buon classicismo estremo
'Omen Ov Darkness' vi farà letteralmente godere, se invece pensate solo ora di avvicinarvi al genere, iniziare da qui é comunque una buona idea ...
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