Copertina 7,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2023
Durata:31 min.
Etichetta:Nuclear Winter Records

Tracklist

  1. MORKE
  2. FORTÆRER
  3. FORAGT
  4. HÆVNTORST
  5. TOMHED
  6. SKYGGE
  7. SORTSYN
  8. DYSTERHED

Line up

  • M: guitars, bass, vocals
  • U: drums

Voto medio utenti

Con alle spalle diverse esperienze in numerose band estreme della loro nazione, il duo danese dei Sort Sind fa il suo esordio discografico con "I Skyggen Af Livet", un album che, ascolto dopo ascolto, ti entra nel cervello rivelando il suo valore e la sua capacità di risultare efficace senza ricorrere a nessuna stranezza particolare.
I Sort Sind ci offrono una sorta di death metal fortemente contaminato dal black, attento all'aspetto melodico della formula, ma molto oscuro e sulfureo nelle sue strutture, grazie ad intrecci di chitarra che, senza lasciare un attimo di respiro, intessono, incessantemente, traiettorie contorte dal sapore epico, in grado di avvolgerti completamente con una forza malata quasi ipnotica.
Il livello tecnico del duo è piuttosto elevato e la combinazione di malvagità ed ottime fughe melodiche (gli assolo sono da manuale) davvero indovinata, tanto che l'ascolto dell'album, non particolarmente lungo, scorre via veloce e diretto, sebbene i layer armonici siano molteplici e stratificati, ed i tempi spesso complessi (direi ricercati), al pari del riffing, contorto e molto "svedese", in una sorta di contrasto tra fruibilità immediata e songwriting tutt'altro che banale.
I Sort Sind, dunque, dimostrano grande esperienza ed una vena cervellotica resa comunque devastante dal loro approccio estremo, e dalla loro ricerca di un suono corposo e magniloquente esaltato, con gusto, dal continuo alternarsi delle velocità di esecuzione e dalla prova vocale di un singer che sputa rabbia ad ogni urlo, in un contesto mai scontato e, soprattutto, particolarmente originale dato che, anche ad una attenta analisi, è difficile capire i punti di riferimento di un duo che "pesca", confondendoci, dal Nord America, dal Nord Europa e da non si sa dove...
Come si diceva una volta, un esordio con i fiocchi da ascoltare tutto d'un fiato fino a farsi scoppiare la testa!
Tanto di cappello a due musicisti con la M maiuscola.
Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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