Non contenti di aver pubblicato un album di inediti l’anno scorso, ecco che i piemontesi sfornano un nuovo EP.
Diciamo che durante l'ascolto di questo mini (di neanche diciotto minuti) è come se si venisse letteralmente travolti da un gruppo di elefanti incazzati: tre sole tracce, un suono stordente, possente e ricco di influssi psych.
Sembra quasi che i
Pink Floyd dell’era
Barrett siano andati assieme agli
Electric Wizard a cena e, per concludere la serata, si siano fumati un bel bong. Questa è la summa del suono.
Qui abbiamo lo sludge lento, pachidermico, con effetti spaziali e voci filtrate, l'utilizzo di cambi di marcia repentini attraverso i quali il viaggio sonoro si fa allucinato e allucinante, ma non per questo privo di fascino.
Un mini che mette a tacere tante presunte rockstar nostrane che sono ribelli conformisti pronti a genuflettersi per vincere in diretta televisiva premi di plastica, io preferisco gli
Ufomammut, prosit!
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