Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2023
Durata:53 min.
Etichetta:Svart Records

Tracklist

  1. JOURNEY WITHIN
  2. CLASS HERO IDOL
  3. DEFENDERS OF FAITH
  4. THE WAKE OF ICONS
  5. FORTUNE BRINGER
  6. FINDING THE PIECES
  7. SEEK IT
  8. HIGH STRANGENES
  9. SONS OF GALAXY
  10. THE PASSING

Line up

  • Muld: keyboards, piano
  • ExRoyal: vocals
  • Cm: Botteri: bass
  • Sven Rothe: drums
  • Xbotteri: guitars

Voto medio utenti

Chi conosce la scena Extreme / Avantgarde norvegese della prima metà degli anni '90, alla lettura della line up degli Strange New Dawn avrà avuto un brivido di piacere: i gemelli Botteri, con gli In The Woods ed i Green Carnation, hanno scritto, infatti, pagine indelebili non solo per il genere, ma per la musica tutta grazie a capolavori che, ancora oggi, sono punti di riferimento per chi si vuole cimentare in determinate sonorità.
Con una premessa del genere, appare evidente che "New Nights Of Euphoria", terzo lavoro del gruppo (primo a non essere auto prodotto), non poteva essere un album normale, sia perché la mente dietro il progetto, normale non lo è stata mai, sia perché i norvegesi non si sono posti alcun limite nella stesura dei brani che compongono questa loro terza fatica dando, quindi, libero sfogo alla loro creatività in una miscela che ingloba tantissimi elementi e tantissime visioni, anche molto distanti tra di loro.
La base di partenza del suono è un elegante, ed etereo, Prog Metal, ma su questa intelaiatura "standard", gli Strange New Dawn inseriscono richiami ai loro progetti passati, rimandi agli Arcturus più "spaziali", riferimenti ai Pink Floyd più psichedelici, puntate in ambiti Hard Rock e addirittura Pop, senza trascurare una vena "pesante", che guarda in direzione dell'estremo norvegese e di certo Doom, la quale si fonde benissimo, grazie ad arrangiamenti sopraffini, con la parte più delicata di una proposta dal forte sapore sperimentale e dalla grande forza evocativa racchiusa in brani sempre cangianti e sempre in forte tensione.
"New Nights Of Euphoria" risulta essere un album complesso, mai uguale a se stesso, bisognoso di molti ascolti per essere capito, e avvolto da una atmosfera quasi cosmica che porta la mente a viaggiare lontano verso mondi sconosciuti in un percorso che, a me, ha ricordato, anche, certe cose di gruppi come Borknagar e Vintersorg nelle loro vesti più cervellotiche, ma con una personalità, in ogni caso, molto marcata che rende gli Strange New Dawn uguali solo a se stessi, nonostante i tanti nomi che vi ho fatto fino ad ora, forse arrivando anche a confondervi.
La verità, ammesso che ce ne sia una sola, è che questa musica va ascoltata con mente molto aperta poiché di carne al fuoco ne abbiamo molta, così come risulta chiaro che la platea di un album del genere possa essere molto vasta dal momento che, tra voci alla Vortex e/o estreme (ottimo dietro al microfono un camaleontico Roy Andersen), doppia cassa e giochi ritmici vari, spirito teatrale e divagazioni prog, rallentamenti doomish e tastiere sinfo-spaziali (non saprei come altro definirle), riffing brutale e ricami di eleganza sorprendente, le canzoni dell'album potranno accontentare le esigenze di ascoltatori dal gusto anche diametralmente opposto...
Il mio consiglio, in realtà l'unico possibile, è quello di non avere nessun preconcetto, chiudere gli occhi e lasciare fluire la musica: il risultato potrebbe essere davvero sorprendente...

Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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