Cari lettori di Metal.it, mi rivolgo soprattutto agli appassionati di prog rock e di folk: questa è una occasione più unica che rara. La
Karisma Records, infatti, ha iniziato (con questo album) a ristampare i lavori dei
White Willow, una band norvegese a dir poco straordinaria! Se non conoscete la loro musica, immaginate di fare un viaggio indietro nel tempo, e di ritornare alle radici di un prog rock estremamente folk e pastorale, dilatato, un vero e proprio tuffo nella Natura, a contatto con la madre terra, con canti e melodie sussurrati e carezzevoli. Mi aspetto di veder sbucare un Hobbit da un momento all'altro...
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Ignis Fatuus", l'originale del 1995, è stato l'album di debutto dei White Willow. L'album fu un tale successo che i norvegesi furono sommersi di richieste, finendo a suonare in California e in giro per mezzo mondo.
Le canzoni dell'album spaziano dal folk-rock pastorale quasi puro, come in
Snowfall e
Till He Arrives, al prog rock vero e proprio, come in
John Dee's Lament e
Cryptomenysis . L'album è pieno di esperimenti insoliti come l'inno di ispirazione rinascimentale
Song, basato su una poesia della poetessa britannica Christina Rossetti. La band all'epoca non si considerava un gruppo prog-rock, più un gruppo folk-rock che si dilettava in arrangiamenti sinfonici. Tuttavia, l'album è diventato un classico per gli intenditori del prog.
Questa riedizione è stata meticolosamente rimasterizzata, e credetemi se vi dico che ne vale assolutamente la pena, sia per il suono cristallino, sia per la bellezza intrigante e quasi magnetica che questo disco emana...
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