In un periodo storico tanto frenetico da fare in modo che una quantità enorme di
band rimangano pressoché “sconosciute” nonostante l’estrema facilità con cui possono diffondere estesamente la loro proposta musicale, ritengo opportuno segnalare all’attenzione dei lettori di
Metal.it il nome dei
Rebelstar, valido gruppo olandese artefice di un
hard n’ heavy piuttosto incisivo e coinvolgente, in grado di suonare “contemporaneo” sebbene le sue radici affondino fatalmente nei fecondi terreni artistici degli anni ottanta e novanta.
Una “roba”, insomma, che potrebbe piacere ai sostenitori di Skid Row, Alter Bridge, Jaded Heart, The Dead Daisies e Hinder, i quali in “
The black widow anthems” (il terzo
album dei nostri) potranno trovare dieci frammenti sonori carichi di energia e fisicità, avvolti da seducenti spirali di adescante e
anthemica melodia.
“
One more time”, lo strisciante e vizioso inno
sleazy che apre l’albo, è un buon esempio delle notevoli capacità espressive di un gruppo che sa diventare anche più “ruffiano”, sia nel
rock n’ roll “stradaiolo” “
All messed up” (
guitar solo courtesy of Mr. Bruce Kulick) e sia nella grintosa “
Somebody save our souls”, per poi scurire i toni nella metallica “
In murder they trust”, che malgrado il clima ombroso mantiene elevato il coefficiente di attrattiva istantanea.
A dispetto del titolo “
Fast & furious” punta ancora una volta su un
groove denso e avvolgente, mentre tocca a “
Hold on to the night” premere il piede sull’acceleratore, almeno fino al suadente
refrain, attraverso una modalità operativa che probabilmente i
fans degli Skid Row apprezzeranno particolarmente.
L’andamento corazzato e sinuoso di “
Scared of the devil”, la bella struttura melodica di “
Under a 100.000 stars”, l’irretente tocco malinconico concesso a “
Full circle” e il dinamismo pulsante di "
Start rocking” completano tre quarti d’ora di musica parecchio godibili e persuasivi, che inseriscono i
Rebelstar nell’elenco dei gruppi che meritano visibilità e un’attenta considerazione da parte di una sempre più frastornata comunità
rockofila.
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