Tra le innumerevoli sfaccettature della personalità di
Déhà, il mainman dietro quest'ennesima band, tra quelle che più apprezzo ci sono certamente quella omonima, con cui pubblica a ripetizione album funeral doom oriented, e
Merda Mundi, l'incarnazione più black di tutte... purtroppo pero' quest'esperienza é finita nel 2019 con il discreto
'Hatred'... facile dunque pensare che la memoria di MM possa rivivere in
Chaînes, ma a parte un generico oltranzismo musicale, ricollegabile forse alle prime esperienze musicali come
'V : Agnus Satani' , il nuovo progetto é più diretto verso un raw black metal dei primi anni '90 che ricorda in buona parte quello di
Mutilation e
Hate Forest con l'aggiunta di screaming bestiali, invece delle classiche vocals gutturali... la proposta é tutta qui, dunque molto standardizzata sotto il profilo musicale, della produzione e lirico, niente per cui strapparsi i capelli e niente per cui valga la pena aggiungere quest'album nelle vostre collezioni, almeno che non siate dei maniaci del genere . Pur avendo apprezzato questi 36' ho trovato che in alcuni brani, le idee e i riffs minimalisti, siano oltremodo abusati, troppo ripetitivi e finanche noiosi. L'ascolto di
'Les Litanies des Chaînes' é stato un piacevole tuffo nel passato che sinceramente non credo di ripetere a breve, in fondo di viaggi a ritroso se ne possono fare di migliori. Progetto onesto e sincero, niente di più
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