Sento spesso dire dagli appassionati che “
l’Oi! non morirà mai” e mi sento di dargli ragione visto che un certo tipo di Punk rimane ancora uno dei migliori modi per veicolari determinati messaggi pregni di impegno sociale, ma è altrettanto vero che, in maniera simile ad altri generi (come il
Power Metal o lo
Stoner Rock) pure questo sottogenere del Punk è da diversi anni che, a parte qualche notevole eccezione, si sia sempre più rifugiato in una confort zone prevedibile e inamovibile.
L’ottava raccolta della collana “
Oi! Aint Dead” è un limpido esempio di tutto questo: 19 canzoni fatte da ben 16 band diverse dall’infuocata scena olandese che sbattono in faccia all’ascoltatore tanto cuore, tantissima passione, ma con un riciclo di idee trite e ritrite lampante.
Riffacci ruvidi in bilico tra Punk Rock e Hc, voci sgraziate, cori arroganti, attitudine alcolica, schiaffi in faccia…
Alla fine della fiera gli ingredienti sono sempre quelli (anche se un timido accenno di chitarra New Wave a volte si palesa), ma nonostante tutto si ascolta con piacere questa raccolta.
Ma alla fine vale sempre la stessa regola di quando si parla di certe cose: ovvero che per capire realmente la validità o meno di questa o quella band facente parte di un determinato genere, la bisogna ascoltare dal vivo.
E mai come in questo caso è così, anche se a naso, mi sa che le band presenti in “
Chaos In Nederland” faranno divertire di brutto gli spettatori presi bene.
E chissà che sulle assi di un palco, magari proprio le band che qui ho trovato più deboli non possano invece rivelarsi più in palla che mai…
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